Due episodi di cronaca nera che sembrano provenire dagli Stati Uniti hanno rovinato la quiete del giovedì sera nella provincia lombarda. In entrambi i casi i protagonisti sono due uomini con un passato di problemi psichici, depressione e disagio sociale sfogato nella follia appena descritta. E ora due famiglie piangono due cari uccisi mentre erano a lavoro.
Il brigadiere Antonio Milla, riammesso in servizio dopo una lunga convalescenza per problemi di disagio psicologico, è stato bloccato all'alba dall'irruzione dei reparti speciali dei carabinieri nella caserma di Asso, dove si era asserragliato dal tardo pomeriggio di ieri dopo aver ucciso il luogotenente Doriano Furceri, trovato morto all'interno della stazione. Arrestato, Milla è accusato di omicidio e del tentato omicidio di un militare del Gis, che ha colpito con un proiettile a un ginocchio nelle fasi concitate dell'irruzione avvenuta all'alba di oggi dopo quasi 12 ore di infruttuosa trattativa. Ancora da chiarire le ragioni del folle gesto. In passato l'uomo era stato spostato da una caserma della provincia di Como per incompatibilità ambientale.
L'altro episodio nel centro commerciale Milano Fiori di Assago, invece, ha visto protagonista un italiano di 46 anni, Andrea Tombolini, ha rischiato di compiere una strage aggredendo almeno sei persone nel centro commerciale Carrefour prima di essere bloccato da un ex calciatore dell'Inter, Massimo Tarantino, che ha posto fino ad attimi di terrore che alcuni testimoni hanno descritto come scene da film americano. Tombolini ha un ricovero nel reparto di psichiatria alle spalle e un ritorno in ospedale lo scorso 18 ottobre per essersi auto inferto ferite al volto e al cranio colpendosi a pugni. Gli investigatori per ora escludono che possa esserci una matrice terroristica alla base del gesto. Più probabile che l'uomo abbia colpito in preda a una crisi psichica esplosa all'improvviso. Tra i feriti anche Pablo Marì, difensore spagnolo del Monza in prestito dall'Arsenal, raggiunto da un fendente che non avrebbe provocato danni preoccupanti.
Valerio Fabbri