Dopo due anni di manifestazioni ridotte o addirittura annullate, l’Italia torna a celebrare pienamente la Festa della Repubblica. La giornata, tornata a essere celebrata stabilmente il 2 giugno dal mandato del Presidente Ciampi, ricorda il referendum con cui nel 1946 gli italiani decisero di far nascere la Repubblica, chiudendo il periodo monarchico del paese.
Negli ultimi due anni la pandemia aveva costretto a iniziative ridotte, ma quella di quest’anno è tornata ad essere una festa solenne, con l’omaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e delle più alte cariche dello Stato, all’Altare della Patria e la tradizionale parata militare lungo i fori imperiali.
Il Presidente in avvio di giornata è giunto ha salito la scalinata dell’Altare della Patria fra due file di corazzieri in alta uniforme, per poi raccogliersi per qualche istante mentre il cielo della Capitale veniva attraversato dalle Frecce tricolori.
Al termine della cerimonia, accompagnato dal ministro della difesa Lorenzo Guerini, il Capo dello Stato si è trasferito sulla tribuna d’onore in via dei Fori imperiali per assistere alla parata, alla presenza fra gli altri, anche del premier Mario Draghi, per la prima volta alla parata da premier, e dei presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati.
Da qualche anno la parata non è più esclusivamente militare: la sfilata è stata infatti aperta da una rappresentativa di sindaci con la fascia tricolore, seguiti dal personale della sanità, in prima linea contro la pandemia in questi anni.
Poi è stata la volta dei corpi militari con la Banda centrale dell’Arma dei Carabinieri, le rappresentative di Esercito, Marina Militare, Aeronautica Militare, Carabinieri e Guardia di Finanza, ma anche gruppi sportivi, Forze speciali e Sanità militare, Polizia di Stato, Penitenziaria, Vigili del Fuoco, Croce Rossa e Protezione civile. Spazio anche agli elicotteri militari, e ai paracadutisti atterrati proprio di fronte alla tribuna d’onore con un’enorme bandiera tricolore.
In occasione della ricorrenza, Sergio Mattarella ha anche inviato il tradizionale messaggio al Capo di Stato maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, riaffermando, "come settantasei anni fa, le ragioni che hanno spinto il popolo italiano, dopo le sofferenze di due guerre mondiali e della dittatura, a percorrere il lungo cammino verso uno Stato democratico, i cui valori di libertà, pace, uguaglianza e giustizia, diventarono i principi di supremo riferimento per i cittadini e il Paese”.
Mattarella ha poi sottolineato come “l’attuale contesto internazionale ci interroga profondamente su come sia possibile garantire oggi il bene indivisibile della pace. La drammatica cronaca di questi giorni – ha aggiunto - ci ricorda come stabilità e pace non sono garantite per sempre. La pace non si impone da sola ma è frutto della volontà e dell’impegno concreto degli uomini e degli Stati”.
Alessandro Martegani