Il presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, si è detto pronto a rimettere il proprio mandato nel caso non ci fossero delle risposte chiare da parte dei due partiti di maggioranza. Il premier ha ribadito di rimanere "disponibile a lavorare nella massima determinazione di un percorso di cambiamento", ma ha aggiunto di non poter compiere da solo questa scelta, richiamando alla responsabilità Lega e Movimento 5 Stelle. "Se ciò non dovesse esserci - avverte Conte - non mi presterò a vivacchiare per prolungare la mia presenza a Palazzo Chigi. Molto semplicemente rimetterò il mio mandato".
Il premier ha ammesso di aver sottovalutato le scorie delle campagne elettorali intercorse durante questo primo anno di Governo. In particolare, ha sottolineato, il voto delle europee, molto complesso, ha accreditato l'immagine di uno stallo nell'attività di governo: questa è una falsità, il governo ha continuato a lavorare perché è iniziata la fase due, dopo la fase uno".
"È compito delle forze politiche decidere" se far proseguire e come l'azione di governo, ha aggiunto Conte. "Chiedo una risposta chiara inequivoca e rapida. Il Paese non può attendere".
Il discorso del presidente del Consiglio si era aperto con una lista di quanto fatto in questo primo anno dal Governo. Evidenziati in particolare gli interventi in ambito sociale, con il “decreto Legge dignità”, il reddito di cittadinanza e quota 100, un vero e proprio "patto sociale" volto a reintegrare i "cittadini smarriti", con la profonda convinzione che in un Paese non ci possa essere sviluppo con grandi fasce di popolazione in condizione di disagio.
La prossima manovra, nelle parole di Conte, dovrà mantenere un "equilibrio dei conti" perché "le regole europee rimangono in vigore finché non riusciremo a cambiarle".
Ora si attende un segnale concreto da parte dei due vicepremier. Dopo gli ultimi risultati elettorali, il ritorno alle urne sembra una soluzione decisamente favorevole alle Lega di Salvini.
Davide Fifaco