Giornata cruciale per la manovra di bilancio del governo italiano. Nel pomeriggio vertice di maggioranza per appianare le divergenze riguardo lo sforamento del deficit.
Se il vice premier Luigi di Maio insiste per portarlo al 2,4%, il ministro dell'Economia Giovanni Tria frena, mentre il leghista Giancarlo Giorgetti sembra ancora non molto convinto della linea dei Cinque Stelle. Si teme, infatti, nel caso si sforasse la soglia del 2% di provocare instabilità nei mercati internazionali.
Per ora nessuno si sbilancia e anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha detto che i "numeri" dovrebbero essere resi noti solo nelle prossime ore. Tria, comunque, sembra non voler abbandonare la sua posizione che vorrebbe il rapporto Pil/deficit pari al 1,6%; mentre Matteo Salvini rassicura che l'accordo con il M5S tiene e che si sta lavorando su una mediazione.
Assicurazioni dal governo giallo-verde, anche, sul reddito di cittadinanza e sulla riforma delle pensioni che dovrebbero restare nel pacchetto del Def.
Di Maio nel frattempo parla contro i "tecnici" del ministero dell'Economia, definendoli "tecnocrati che mettono i bastoni tra le ruote al cambiamento"; mentre Tria ospite della Confcommercio ha dichiarato che per ora il Governo si impegna a ridurre la pressione fiscale ed ad impedire l'aumento dell'Iva, ribadendo, però, che "non c'è crescita senza stabilità".