Gli esperti del mondo scientifico sono i primi a schierarsi contro gli allarmismi divampati in questi giorni sul vaccino AstraZeneca, spiegando che gli eventi trombotici associati al vaccino evidenziano un tasso analogo a quello registrato nella popolazione generale, anche se in Germania si è notata una particolare forma rara di questa patologia.
L'Aifa-Agenzia italiana del farmaco, sottolinea che la sospensione è un atto dovuto e di “cautela”, ma anche che “vanno evitati gli allarmismi”.
A giorni si attendono le precisazioni dell'Ema, ad ogni modo chi ha già fatto il vaccino può e deve restare sicuro e presto sarà possibile tornare ad utilizzarlo senza preoccupazione.
Al 10 marzo il sistema di vigilanza europeo aveva registrato 30 casi di eventi trombotici in 5 milioni d soggetti vaccinati con AstraZeneca, un numero paragonabile al tasso di trombosi abitualmente registrato nella popolazione generale, quindi attualmente non è possibile stabilire se ci sia appunto un nesso di causalità tra le vaccinazioni e gli eventi trombotici o se gli eventi siano avvenuti solo per coincidenza.
Nel frattempo, non mancano polemiche sia per il ruolo della stampa che per quello della politica sulle problematiche legate alle vaccinazioni.
I media si sono concentrati su questo caso, spesso con notizie allarmistiche e talvolta imprecise, scatenando le reazioni dei no vax ed il dilagare in rete di disinformazioni sui presunti effetti collaterali dei vaccini. Circolano anche delle vere e proprie fake news con falsi comunicati dell'Aifa ed sms-truffa sulle prenotazioni delle immunizzazioni, espedienti contro i quali anche la Polizia Postale ha lanciato un'allerta. Nel tentativo di diminuire la diffusione di notizie false sul Covid-19 ed i vaccini, già da qualche tempo Facebook ha aggiunto delle etichette alle discussioni, con informazioni credibili provenienti dall'Oms, mentre Youtube ha rimosso circa 30mila video di informazioni fasulle sulla pandemia.
Inoltre, non mancano le critiche alla politica, o meglio all'incapacità della politica di prendere delle decisioni sulle modalità con cui procedere con il caso AstraZeneca, quasi fosse sottomessa ai social ed alle opinioni pubbliche mediate dalla rete, ma prive di ogni evidenza scientifica. Una cattiva politica sottolinea qualcuno, che è quindi più attenta a preservare sé stessa davanti all'opinione pubblica che ai dati scientifici e che rischia di ledere il reale interesse dei cittadini, perché allo stato attuale non vaccinarsi riamane comunque un rischio più grande rispetto a quello di vaccinarsi.
Davide Fifaco