L’alleanza Movimento 5 Stelle Pd non ha retto alla prima verifica elettorale: le elezioni regionali in Umbria, prima consultazione dalla nascita del nuovo governo, sono state vinte senza discussioni dal centro destra, e dalla candidata alla presidenza, la senatrice della Lega Donatella Tesei, che ha ottenuto il 57 per cento dei voti contro il 37 del candidato del centro sinistra Vincenzo Bianconi, sostenuto da Pd, 5 Stelle e Leu.
È soprattutto una vittoria della Lega e di Matteo Salvini, che ormai domina il centro destra e in Umbria, regione governata storicamente dal centro sinistra e andata alle elezioni in anticipo dopo un’inchiesta giudiziaria che ha provocato le dimissioni dell’amministrazione Pd uscente, ha ottenuto più del 37 per cento dei voti, lasciando poco agli alleati, il 10 per cento a Fratelli d’Italia, comunque in crescita, e il 5 a Forza Italia.
La vittoria “è evidente e clamorosa” ha detto Salvini, “Gli umbri hanno dimostrato che gli italiani hanno voglia di votare: l’Italia vera è quella che ha vinto qui e non quella della maggioranza che è al governo. Questa è una lezione di umiltà per il Pd e i 5 Stelle”.
Dall’altra parte il Pd sembra comunque tenere al 22 per cento, senza soffrire per la scissione di Renzi, ma i 5 Stelle crollano al 7 per cento e l’alleanza fra i due partiti è stata bocciata dagli elettori dell’Umbria che hanno fra l’altro votato con una buona affluenza pari al 64,42, quasi nove punti superiore a quella registrata nel 2015.
“La sconfitta dell'alleanza intorno a Vincenzo Bianconi è netta - ha detto il segretario del Pd Nicola Zingaretti, mentre il Movimento 5 stelle ha sottolineato come “Dalla formazione del primo esecutivo ci è stato subito chiaro che stare al Governo con un'altra forza politica sacrifica il consenso, ma – ha aggiunto - non siamo nati per inseguire il consenso, bensì per portare a casa i risultati”.
L’esito delle elezioni, atteso ma non forse con questi numeri, rimette in ogni caso in discussione il futuro dei rapporti fra 5 Stelle e Pd a partire dalle alleanze per le regionali del 2020, visto che il Movimento è crollato sotto il 10 per cento dal 32 delle politiche, ma anche per gli equilibri di governo, con il risultato in Umbria che alimenta il disagio di chi, fra i 5 Stelle era contrario all’accordo con il Pd.
Dall’altra parte Salvini è sempre di più il leader incontrastato del centro destra, Giorgia Meloni avanza, mentre Forza Italia rischia ormai la diaspora e una progressiva disgregazione.
Alessandro Martegani