Foto: MMC RTV SLO
Foto: MMC RTV SLO

"L'invio di truppe italiane in Ucraina non è all'ordine del giorno" assicurano dall’esecutivo italiano, ribadendo che l'Italia ha sempre escluso questa possibilità. Tuttavia, aggiungono, "se un domani ci dovesse essere una missione Onu con contingenti di vari Paesi, si potrà magari ragionare", evidenziando che "non è all'ordine del giorno, non se ne è mai parlato".

Il presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, dal vertice di Parigi ha confermato le perplessità sull'invio di truppe europee in Ucraina. Tra i Paesi europei Regno Unito e Svezia si sono invece detti pronti, se necessario, all'invio di soldati con il compito di preservare la pace in Ucraina e per garantire la tenuta dell'eventuale accordo con la Russia. Meno convinta la Germania, che ha invece frenato su questa possibilità.

Anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'Attuazione del programma, Giovanbattista Fazzolari, ha affermato che "non c'è mai stata un'ipotesi di truppe italiane sul territorio ucraino. Non è mai stato all'ordine del giorno", al termine della presentazione dei risultati dell'iniziativa "Due anni di resistenza ucraina" lanciata l'anno scorso dalla Zecca dello Stato, con una medaglia celebrativa.

Fazzolari, sull'eventuale invio di truppe europee per un cordone militare in Ucraina ha precisato: "È un'ipotesi che la Francia sostiene da tempo, ma l'Italia non la reputa la soluzione più efficace" - aggiungendo - "Non c'è mai stata una forza di interposizione internazionale tra due eserciti di questa portata. Da entrambi i lati ci sono più di un milione di soldati armati e non vedo bene quale sia la forza di interposizione tra questi due eserciti. Altro discorso è quello di una missione internazionale con il cappello Onu in un contesto di pace. Missioni di pace di questo genere l'Italia le ha fatte più volte e se mai se ne parlerà, se ne parlerà anche con l'Italia. Ma non è, a oggi, all'ordine del giorno".

Davide Fifaco