Anche la Festa della Repubblica italiana, che si è celebrata ieri con la tradizionale parata ai Fori imperiali non ha mancato di essere motivo di polemica tra le forze di Governo. A dare fuoco alla miccia è stato il presidente della Camera, il pentastellato Roberto Fico, che parlando con i cronisti ha dedicato la giornata "ai migranti, ai sinti e ai rom" che vivono nel paese, ricordando che godono degli stessi diritti dei loro concittadini.
Pronta la risposta del vicepremier leghista Matteo Salvini che via twitter ha invece dedicato la Festa "all'Italia e agli italiani", oltre che alle forze dell'ordine; riattaccando indirettamente la ministra della Difesa Elisabetta Trenta, della quale subito dopo il voto ha chiesto le dimissioni per alcune azioni di soccorso dei migranti portate avanti dall'esercito italiano in contrasto con le linee del dicastero dell'Interno.
A calmare le acque ci ha provato l'altro vice premier Luigi Di Maio, che ha parlato di una festa di tutti i cittadini che dovrebbe unire tutti; prendendo le distanze dal suo compagno di partito, Fico, e giudicando le sue parole inopportune in quell'occasione.
Il capo dello Stato Sergio Mattarella è intervenuto tentando in qualche modo di mettere la parole fine alla discussione, parlando di "inclusività" come valore costituzionale , oltre che della necessità di mantenere un dialogo aperto all'interno delle forze di Governo.
Una riflessione andata inascoltate, visto che Salvini in serata ha annunciato la prossima approvazione del decreto sicurezza bis e ha minacciato di far saltare il Governo se si continua a discutere su tutto. D'altronde il sottosegretario Giancarlo Giorgetti, uno degli uomini più potenti della Lega, subito dopo la parata aveva dichiarato di essere molto scettico sulla tenuta del Governo, che per rispettare i tempi tecnici, in caso di crisi dovrebbe andare ad elezioni a settembre.
Intanto si attende il discorso annunciato questa sera dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, con il quale potrebbe aprirsi la crisi di Governo.