Una ripresa c’è ma sembra ancora troppo debole, anche alla vigilia del mese più importante per il turismo italiano.
È quanto rivelano i dati diffusi dall’Agenzia nazionale del turismo italiana, secondo cui nel mese di agosto ci sono ancora sei camere libere su 10 negli alberghi, anche se sono in aumento i voli, con un incremento del 23 per cento degli arrivi dall’estero.
A soffrire di più sono le città d’arte, che puntano tradizionalmente sui turisti stranieri, meno propensi o semplicemente impossibilitati a raggiugere la penisola, dove la flessione delle presenze è anche superiore al 60 per cento.
Meno grave la situazione delle località balneari, preferite dagli italiani, che invece hanno più del 5 per cento delle presenze rispetto allo scorso anno.
Il settore meno colpito sarà probamente quello del turismo di montagna, con una previsione di un meno 39 per cento rispetto al 2019. Molto gettonate anche le vacanze in campagna in case isolate, i campeggi e le vacanze dai parenti.
A sostenere la decisione degli italiani di andare nelle strutture della penisola c’è il "bonus vacanze", il contributo dello stato che può arrivare fino a 500 euro, ma al momento non sembra che questo strumento sarà in grado di salvare la stagione, che probabilmente sarà prolungata fino a ottobre per dare più tempo a italiani e stranieri di valutare la situazione e scegliere una meta per le vacanze.
I numeri sul bonus finora sono molto al di sotto delle previsioni del governo, 720 mila richieste, contro i 5 milioni previsti, con solo 71 mila persone che hanno effettivamente utilizzato il voucher.
Alessandro Martegani