Giorgia Meloni negli scorsi giorni aveva denunciato minacce e contestazioni in piazza durante alcuni suoi appuntamenti elettorali. "Qualcuno cerca l'incidente", si era sfogata la leader di Fratelli d'Italia sui social, aggiungendo che "il governo consente provocazioni che possono creare disordini". Arriva quindi la risposta del Viminale, che ha garantito il potenziamento dei controlli.
Osservata speciale Roma, visto che a Piazza del Popolo si terranno i comizi finali sia del centrodestra che del centrosinistra.
Ad iniziare, giovedì, saranno Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Il giorno dopo sarà la volta di Enrico Letta. E sempre a Roma, Giuseppe Conte e il M5s, si ritroveranno a Santi Apostoli, mentre Carlo Calenda e Matteo Renzi punteranno sul Gianicolo. Nessun evento previsto a San Giovanni, che può ospitare fino a 200mila persone: sono lontani i tempi in cui i grandi partiti riuscivano a riempirla; ora si preferisce disertarla.
Intanto Conte oggi ha attaccato i propri rivali, affermando che "l'idea di democrazia che hanno Meloni e Salvini li rende inidonei" a governare. "Se fosse stato per Meloni e Salvini - ricorda Conte - la battaglia non la dovevo neppure combattere per portare in Italia" i fondi del Pnrr. "Ora vogliono gestire quei soldi, ma per loro erano un cappio, una truffa" per l'Italia.
Sul Pd, il leader pentastellato dichiara: "con questo gruppo dirigente non ci sediamo neppure a un tavolo, abbiamo perso fiducia. Ci hanno buttato a mare".
Infine, il Tribunale civile di Milano ha bocciato il ricorso d'urgenza depositato nelle scorse settimane dalla lista "Referendum e Democrazia con Cappato", perché esclusa dalle elezioni a causa delle firme digitali.
Davide Fifaco