Il capo politico del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi, al termine delle consultazioni con il presidente Mattarella ha spiegato che non si possono, in questo momento, accettare veti o personalismi, è il momento della responsabilità. I Cinquestelle non paiono quindi intenzionati a porre veti su Italia Viva e su Matteo Renzi, ma mantengono un unico punto fermo: Giuseppe Conte come premier. Questa è l'unica condizione imprescindibile per tornare a sedersi al tavolo delle trattative con i renziani, altrimenti si torna a votare.
Una posizione diametralmente opposta rispetto ai proclami dei giorni scorsi, che sta già spaccando il Movimento 5 Stelle. Da una parte puntare su Conte unisce i pentastellati ma dall'altra aprire al leader di Italia Viva allontana le posizioni, con una quarantina di parlamentari sul piede di guerra ed Alessandro Di Battista che sui social ha già lanciato i primi strali contro questa decisione. "Prendo atto che oggi la linea è cambiata" scrive Di Battista, che prosegue: "Io non ho cambiato opinione. Tornare a sedersi con Renzi significa commettere un grande errore politico e direi storico. Significa rimettersi nelle mani di un accoltellatore professionista che, sentendosi addirittura più potente di prima, aumenterà il numero di coltellate. Ed ogni coltellata sarà un veto, un ostacolo al programma del Movimento e un tentativo di indirizzare i fondi del recovery verso le lobbies che da sempre rappresenta. L'ho sempre pensato e lo penso anche adesso. Se il Movimento dovesse tornare alla linea precedente io ci sono. Altrimenti arrivederci e grazie".
Da un punto di vista politico, chi può gongolare per tutta questa situazione è il centrodestra, presentatosi unito al Colle. Al termine dell'incontro con Mattarella in rappresentanza di tutto la coalizione ha parlato il leader della Lega, Matteo Salvini, che ha affermato: "Abbiamo espresso preoccupazione per questo governo incapace: serve una soluzione rapida. Abbiamo riproposto al Presidente la richiesta di elezioni. Quindi un governo con programma coeso e maggioranza solida. Piena disponibilità a collaborare su provvedimenti utili agli italiani. No ad un appoggio a questa maggioranza".
"Tutti i componenti - ha concluso Salvini - si sono riservati, ove non si andasse a elezioni, di valutare con il massimo rispetto ogni decisione che spetta costituzionalmente al Capo dello Stato all'esito delle consultazioni in corso".
Al termine delle consultazioni, ha parlato anche il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, che ha espresso la necessità di un passaggio intermedio per una verifica sulla maggioranza di governo dopo i colloqui di questi giorni con le forze politiche. Successivamente il Consigliere per la stampa e la comunicazione e Direttore dell'Ufficio Stampa della Presidenza della Repubblica Italiana, Giovanni Grasso, ho comunicato che Mattarella già questa sera incontrerà il presidente della Camera, Roberto Fico, per un incarico esplorativo.
Davide Fifaco