Foto: Wikipedia
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È un doppio appuntamento elettorale quello programmato per questa domenica in Italia: accanto alle elezioni amministrative, che coinvolgono nove milioni di elettori per rinnovare le amministrazioni di quasi mille comuni, tutto il corpo elettorale della penisola è chiamato a esprimersi sui cinque referendum abrogativi sulla giustizia.
I quesiti avevano ricevuto via libera lo scorso febbraio dalla Corte costituzionale, al contrario di proposte forse più sentite nel paese, come quella sull’eutanasia o sulla possibilità di coltivare cannabis. I cinque referendum chiedono agli elettori di abrogare alcune parti delle attuali norme che regolano il sistema della giustizia come la Legge Severino, che prevede l'incandidabilità, l'ineleggibilità e la decadenza automatica per parlamentari, membri del governo e amministratori locali nel caso di condanna per reati gravi. Si punta poi a separare le carriere fra giudici e pubblici ministeri, a cambiare il metodo di elezione del Csm, l’organismo di autogoverno dei giudici, a escludere la possibilità di "reiterazione del reato" dai motivi per cui i giudici possono disporre la custodia cautelare in carcere o ai domiciliari, e a consentire ai membri laici dei Consigli giudiziari di valutare l’operato dei magistrati e la loro professionalità.
Se si è favorevoli alle modifiche bisogna votare “sì”, “no” se invece si vogliono mantenere le norme inalterate. Perché la consultazione sia valida è necessario che voti più del 50 per cento degli aventi diritto, vale a dire poco più di 25 milioni di elettori.
Quasi nove milioni di elettori sono però chiamati anche a rinnovare 978 amministrazioni comunali: 142 città hanno più di 15 mila abitanti, 26 sono capoluoghi e quattro, Catanzaro, Genova, L'Aquila e Palermo, sono anche capoluoghi di regione. Si vota con un sistema elettorale a turno unico nelle città con meno di 15 mila abitanti, mentre per centri più grossi è previsto un doppio turno, con il ballottaggio due settimane dopo nel caso nessuno dei candidati abbia raggiunto la maggioranza assoluta dei voti espressi.
In Friuli Venezia Giulia andranno al voto 33 comuni, quattro dei quali, Gorizia, Monfalcone, Codroipo e Azzano Decimo, con popolazione superiore a 15 mila abitanti.
I seggi si sono aperti alle 7:00 e sarà possibile votare fino alle 23:00, in una sola giornata; lo spoglio dei referendum inizierà subito dopo la chiusura, mentre per le amministrative bisognerà attendere lunedì pomeriggio. Per accedere ai seggi, dopo una modifica alla normativa in extremis, non è necessario indossare la mascherina, anche se il governo ne ha “fortemente raccomandato” l’uso.

Alessandro Martegani