Ancora negativo l'indice della crescita del settore manifatturiero in Italia, ai minimi da 4 anni, in ottobre si è toccato il livello più basso da dicembre 2014. Rallentata comunque tutta la crescita del manifatturiero nell'Eurozona.
Il settore manifatturiero in Italia, ad ottobre, ha toccato l'indice di crescita più debole da quattro anni a questa parte, rimanendo sotto quota 50, che è la soglia di demarcazione tra espansione e contrazione del ciclo.
A determinare questa condizione è il crollo di nuovi ordini che ha portato all'ennesimo declino di produzione: inoltre anche le esportazioni hanno segnato una significativa flessione. Ma la decrescita non si è registrata solo in Italia ma in tutta l'Eurozona.
In particolare in ottobre l'indice manifatturiero dell'Eurozona è calato per il terzo mese consecutivo, crollando al valore più basso degli ultimi 26 mesi.
Inoltre, sempre ad ottobre, l'ottimismo delle imprese è "sprofondato al livello più basso dalla fine del 2012" e le imprese manifatturiere "hanno espresso diffuse preoccupazioni circa gli sviluppi delle politiche protezionistiche sul commercio globale, sulle possibili tariffe più alte e sulle attuali incertezze politiche.
In peggioramento anche l'industria tedesca; in questo caso in ottobre l'indice è sceso per il terzo mese consecutivo; per di più la produzione dovrebbe scendere nei prossimi 12 mesi, evidenziando il primo segnale di pessimismo, tra i produttori da quattro anni.
Crescite modeste per Francia e Spagna, di contro, i Paesi Bassi hanno continuano a registrare una crescita record anche se, come negli altri casi, l’espansione è stata la più bassa in 21 mesi. Irlanda, Austria e Grecia, infine, hanno continuato a riportare forti, ma più lenti, tassi di espansione.