È il giorno dei funerali di Stato a Genova, ma anche della rabbia dei familiari delle vittime che si sentono traditi dallo Stato e chiedono giustizia.
Meno delle metà delle famiglie delle vittime del crollo del ponte Morandi, 18 in tutto, hanno deciso di dare l'ultimo saluto ai propri cari con i funerali di Stato questa mattina. Altri hanno preferito cerimonie più raccolte nei luoghi di origine: una decisione comprensibile e che va rispettata, come ha detto anche l'arcivescovo di Genova, il cardinale Angelo Bagnasco, ma che rivela la distanza fra i cittadini e lo Stato.
Nel capoluogo Ligure oggi sono giunte le più alte cariche istituzionali per assistere alla cerimonia allestita nella fiera di Genova: fra gli altri anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha raggiunto prima l'area del ponte Morandi per incontrare i soccorritori.
In avvio della cerimonia c'è stato un lungo applauso per i Vigili del fuoco, che in questi giorni non hanno mai smesso di cercare anche a rischio della vita. Applausi anche per il Presidente Mattarella, che si è trattenuto con i parenti delle vittime, e per il governo. Presenti, accanto a molti esponenti del mondo politico, anche i giocatori di Genoa e Sampdoria.
Le operazioni di rimozione dei detriti e di ricerca intanto non si sono mai fermate: nella notte è stata ritrovata un'altra vettura con all'interno tre corpi, un'intera famiglia, madre, padre e una bambina, rimasti schiacciati da un enorme blocco di cemento.
Il premier Conte ha già inviato la lettera con cui annuncia l'intenzione di revocare la concessione della gestione delle autostrade alla società Autostrade per l'Italia, accusata di non aver svolto la manutenzione necessaria. L'azienda avrà 15 giorni di tempo per le controdeduzioni.
Fabio Cerchiai, presidente di Autostrade e Giovanni Castellucci, a.d. della società hanno annunciato di voler mettere in campo aiuti concreti nei confronti degli sfollati, attività a supporto della viabilità e della mobilità dei genovesi, ma la società sembra anche intenzionata a difendersi dalle accuse e a resistere alla procedura avviata dal governo.
Rimangono poi ancora da chiarire le cause del crollo, anche se gli esperti che stanno valutando la situazione sembrano orientarsi sulla rottura di un cavo di sostegno che avrebbe innescato il disastro.