Il Pil italiano non aveva mai registrato un calo così consistente dal 1995. A dirlo l'Istat che ha reso noti i dati per il secondo trimestre del 2020. L'istituto statistico precisa che la variazione acquisita per il 2020 è pari a -14,7%. La stima completa dei conti economici trimestrali conferma secondo gli analisti la portata eccezionale della diminuzione del Pil nel secondo trimestre per gli effetti economici dell'emergenza sanitaria e delle misure di contenimento adottate, con flessioni del 12,8% in termini congiunturali e del 17,7% in termini tendenziali, mai registrate dal 1995.
Un calo dovuto agli effetti economici dell'emergenza sanitaria e delle misure di contenimento adottate, anche se bisogna tenere conto che questo trimestre annovera una giornata lavorativa in meno rispetto a quello precedente.
A trascinare la caduta del Pil, spiega l'Istat, è stata soprattutto la domanda interna, con un apporto particolarmente negativo dei consumi privati e contributi negativi rilevanti di investimenti e variazione delle scorte. Anche la domanda estera ha fornito un apporto negativo, per la riduzione delle esportazioni più decisa di quella delle importazioni.
Barbara Costamagna