Un gesto, quello di riallacciare la luce ai 400 inquilini del palazzo di via Santa Croce in Gerusalemme a Roma, occupato nel 2013 dai movimenti di Action, che il cardinale Konrad Krajewski, lungo braccio della carità del Santo Padre, ha rivendicato lasciando il suo biglietto da visita in bella vista sul quadro elettrico dello stabile. Un'iniziativa partita dalla Santa Sede per venire incontro alle difficoltà di queste persone che dal 6 maggio si ritrovano a vivere senza elettricità, a causa di una morosità di 300 mila euro. D'altronde si tratta di individui e famiglie tutte in stato di indigenza, alle quali, l'elemosiniera del Papa non ha potuto voltare le spalle intervenendo in prima persona, visto che prima di intraprendere la carriera ecclesiastica padre Konrad faceva l'elettricista. Ieri, quindi, ha indossato i vestiti da lavoro e si è sporcato le mani per riportare la luce nello stabile, dove, tra l'altro, abitano persone che hanno bisogno di apparecchiature elettroniche per venire incontro alle loro necessità di salute.
Un gesto forte che è stato subito attaccato dal vicepremier Matteo Salvini che ha invitato l'elemosiniere a pagare gli arretrati, che invece a quanto pare saranno coperti dagli stessi abitanti, che hanno ricevuto in queste ore la solidarietà di privati e non solo. Un'iniziativa quella del cardinale- elettricista che nasce dalla posizione molto netta che la Chiesa sta prendendo nei confronti delle politiche sociali e migratorie del Governo, al quale il Papa contesta ormai da mesi la totale mancanza di empatia e umanità.