Il Presidente italiano Mattarella ha sciolto il Parlamento avviando l'iter costituzionale e aprendo la strada a elezioni anticipate. Le elezioni politiche si svolgeranno il 25 settembre prossimo. La Presidente del Senato Casellati ha lasciato il Quirinale dopo una ventina di minuti di colloquio con Mattarella, e subito dopo e' giunto il Presidente della Camera, Fico. Mattarella, dopo avere sentito i capi dei due rami del Parlamento, ai sensi dell'articolo 88 della Costituzione, ha firmato il decreto di scioglimento del Senato e della Camera, che e' stato controfirmato dal Premier Draghi, giunto al Quirinale per la firma. Il decreto e' stato consegnato ai due Presidenti dal Segretario Generale della Presidenza della Repubblica Zampetti. Non sara' necessario ridisegnare i collegi elettorali in vista delle elezioni anticipate in quanto sono stati definiti a fine 2020 in seguito alla riduzione del numero dei parlamentari, da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori. Se si fosse votato nel 2023, alla scadenza naturale della legislatura, il decreto avrebbe dovuto essere modificato. Entro la fine dell'anno in corso sara' infatti bollinato l'ultimo censimento del 2021 e cio' avrebbe comportato piccoli interventi sui collegi al fine di aggiornarli ai nuovi dati della popolazione. Andando alle elezioni nel 2022 il problema non si pone e il decreto verra' rivisto in occasione delle elezioni successive. Il Presidente Mattarella ha dichiarato dopo avere firmato lo scioglimento delle Camere che nuove elezioni sono state indette entro il termine di 70 giorni, come indicato dalla Costituzione, e che la situazione politica che si e' venuta a determinare ha condotto a questa decisione. Mattarella ha aggiunto che la discussione, il voto e le modalita' con cui il voto e' stato espresso al Senato hanno reso evidente il venir meno del sostegno parlamentare al Governo e all'assenza di prospettive per una nuova maggioranza, e che questa condizione ha reso inevitabile lo scioglimento anticipato delle Camere.
Franco de Stefani