Una scossa di terremoto di magnitudo 4.6 ha colpito questa mattina le Marche. L'epicentro è stato registrato a 2 km da Muccia, un paese in provincia di Macerata, e l'ipocentro a 9 km di profondità. La scossa è stata ampiamente avvertita anche in Umbria. Sebbene non ci sia stato nessun ferito e i danni registrati sinora risultino pochi, l'allerta resta alta. La protezione civile è in contatto con i sindaci della zona e precauzionalmente sono stati chiusi tutti gli istituti scolastici e la linea ferroviaria Civitanova Marche- Macerata, che è stata riattivata solo in tarda mattinata.
Continuano, però, le scosse. In due ore ne sono state registrate oltre 50, delle quali 20 con una magnitudo superiore a 2. Per fortuna niente di paragonabile al terremoto del 30 ottobre 2016 quando, ricordano gli esperti dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, la terra tremò nel maceratese con una potenza 500 volte superiore. In ogni caso si tratta della coda di quell'evento, causato dal meccanismo di tipo estensionale caratteristico dei terremoti dell'Appennino, nel quale la crosta terrestre subisce una sorta di stiramento con un conseguente allargamento dell'Italia Centrale. Possibile, quindi, che la sequenza possa durare anche nei prossimi mesi e perciò le istituzioni locali continueranno a vigilare.
Non sembrano esserci danni significativi neanche a Ocre, il comune dell'Aquilano dove l'Ingv ha registrato sempre questa mattina una scossa di magnitudo 3.3, che è stata percepita anche all'Aquila.