A minacciare principalmente gli italiani sono quei virus, i cosiddetti "ransomware" che prendono in ostaggio sistemi e dispositivi per poi liberarli mediante il pagamento di un riscatto. Tra le vittime più colpite ci sono privati, aziende ed anche ospedali impegnati nell'emergenza Covid.
Secondo le ricerche condotte dall'Osservatorio, i dati personali degli utenti italiani che circolano sul dark web sono principalmente le credenziali e-mail, il numero di telefono ed infine il dominio e-mail. Anche l'ultimo report dell'azienda di sicurezza informatica Micro Trend ha segnalato un vero e proprio boom del virus ransomware.
Un'altra analisi della società di sicurezza informatica NordLocker ha evidenziato che l'Italia è al sesto posto al mondo per questa tipologia di attacco, superata solo da Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Francia e Germania.
Inoltre, l'Italia è anche quattordicesima nella classifica globale dei paesi maggiormente soggetti a scambio di dati di carte di credito. Al secondo posto gli Stati Uniti e poi a seguire Russia, Regno Unito, Brasile e Canada. Inoltre, l'aspetto interessante è che l'indirizzo postale completo delle vittime di hackeraggio è stato trovato al 70% dei casi in combinazione con un numero di telefono, consentendo così all'esperto informatico di completare il profilo della vittima e geolocalizzarlo.
Infine, entrambi i rapporti hanno dimostrato come, a livello globale, gli hacker hanno colpito principalmente gli utenti via e-mail inviando circa 130 milioni di messaggi "maligni", sfruttando anche l'ultimo trend che spinge le persone a scaricare un’app o a cliccare link presenti nelle mail relative a criptovalute.
Davide Fifaco