Anche in Italia si parla di razionamento dell’acqua: dopo mesi praticamente senza piogge, i livelli di laghi, fiumi e riserve d’acqua si stanno abbassando visibilmente, e questa volta i problemi si registrano soprattutto nelle regioni del Nord Italia.
Sulla penisola, un territorio ricco di corsi d’acqua ma per la maggior parte a carattere torrentizio, vale a dire che senza pioggia si seccano rapidamente, non piove con una certa continuità da mesi: una situazione che, unita a problemi cronici, come la dispersione dell’acqua negli acquedotti( i 600 mila chilometri della rete idrica perdono il 42 per cento contro la media europea dell’otto), la scarsa manutenzione, i prelievi abusivi, ma in generale anche lo spreco in un paese dove le tariffe dell’acqua sono fra le più basse in Europa, rischia di portare al razionamento.
Lo ha confermato anche il capo della Protezione Civile italiana Fabrizio Curcio, che non ha escluso una chiusura temporanea anche nelle ore diurne in alcune aree. Ogni area però valuterà il da farsi in autonomia a seconda delle necessità della rete idrica locale.
Le situazioni più critiche sono quelle di Lombardia, Emilia-Romagna, Umbria e Piemonte, la regione più colpita, che sono pronte a dichiarare lo stato di emergenza, ma in molti comuni di Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia sono già state adottate delle misure per limitare il consumo d’acqua, sospendendo le forniture durante la notte. In difficoltà anche le Marche e il Lazio. Il Po, il fiume più lungo d'Italia, ha raggiunto i minimi storici dopo mesi trascorsi senza precipitazioni.
In Friuli Venezia Giulia, regione già in emergenza idrica, il governatore Massimiliano Fedriga ha detto chiaramente che “se la situazione continuasse in questo modo fra qualche giorno o settimana verrà proclamato lo stato di emergenza”. “Non abbiamo mai visto – ha aggiunto - una situazione del genere in Friuli Venezia Giulia”.
Sulla penisola, inoltre, la scarsità d’acqua ha caratteristiche differenti da zona a zona: accanto alla mancanza d’acqua potabile, nelle aree delle foci dei fiumi c’è ad esempio il problema della risalita dell’acqua salata che rischia di danneggiare le colture.
Alessandro Martegani