L’Italia si prepara a più di una settimana di stop: con un provvedimento senza precedenti il premier Giuseppe Conte ha annunciato la chiusura con effetto immediato di tutte le scuole e università, accanto a limitazioni per cinema, teatri, la sospensione in tutto il paese, come per le zone rosse, di manifestazioni ed eventi "di qualsiasi natura" e "in qualsiasi luogo"; partite e competizioni sportive, compresa la serie A, a porte chiuse.
La chiusura delle scuole riflette la linea di “massima precauzione” voluta dal governo, che teme un contagio al sud, dove le strutture sanitarie non sarebbero in grado di sopportare un’epidemia, ma è stata presa in contrasto con l’opinione del Comitato tecnico scientifico, che aveva invece espresso dubbi sull’efficacia della misura. In dubbio anche grandi eventi, il Vinitaly è già stato rinviato, così come il referendum del 29 marzo, visto che le misure non consentirebbero la campagna elettorale.
Conte, che ha sottolineato come la mortalità del virus sia bassa e come la reazione all’emergenza sia stata adeguata, ribadisce però la necessità di affrontare il problema con decisione, richiamando in un messaggio al paese la necessità di essere uniti nell’affrontare un’emergenza che avrà anche conseguenze economiche in una situazione già complessa. “Già prima dell’emergenza coronavirus - ha spiegato - avevo affermato che l’economia italiana ha bisogno di una “terapia d’urto”. È una situazione straordinaria che necessita di misure straordinarie: chiederemo all’Unione europea tutta la flessibilità di bilancio di cui ci sarà bisogno per sostenere le nostre famiglie, le nostre le imprese. L’Europa dovrà venirci dietro e sostenere questo nostro sforzo”.
Anche le regioni si sono adeguate rapidamente alle nuove disposizioni: in Friuli Venezia Giulia, accanto al prolungamento della chiusura fino al 15 marzo, dovranno essere sospesi congressi, riunioni, meeting ed eventi sociali che comportino affollamento, anche se è consentito lo svolgimento di competizioni sportive e allenamenti in assenza di pubblico; limitazioni anche per l’accesso di parenti e visitatori in tutte le strutture sanitarie e per anziani.
Non si ferma intanto il bollettino sui contagiati: a livello nazionale i positivi hanno superato i 2700, 295 in terapia intensiva, ma aumentano anche i guariti, 276. In Friuli Venezia Giulia i positivi sono saliti a 22, 5 casi a Trieste, 12 a Udine e 5 a Gorizia, con 249 persone poste in isolamento.
Alessandro Martegani