Il Governo italiano ha infine varato la manovra fiscale per il 2019. Approvati il decreto fiscale e quello di semplificazione, che sono stati inviati nei tempi utili a Bruxelles.
Soddisfazione da parte del premier Giuseppe Conte e dei due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio che sino all'ultimo hanno dovuto mediare su alcuni punti che non li vedevano perfettamente allineati.
I Cinque Stelle hanno fatto capire di aver fatto buon viso a cattivo gioco, rivendicando il condono sulle cartelle Equitalia non pagate e la sanatoria per i contenziosi di tema fiscale in Cassazione. E proprio sulla pace fiscale, si è giocata nei giorni scorsi la battaglia più grande, e per capirne la portata sarà necessario attendere i dettagli.
I gialloverdi invece hanno trattato per rivedere in parte il taglio delle pensioni d'oro che nonostante i loro dubbi entrerà nella manovra, in cambio di un'anticipazione della riforma della legge Fornero che invece che ad aprile dovrebbe prendere il via a febbraio.
Di Maio ha inoltre confermato l'aumento della tassazione sul gioco di azzardo, confermando per quanto riguarda il comparto pensionistico "l'opzione donna", ossia il pensionamento anticipato per le donne.
Il Governo italiano, quindi, nonostante i dubbi di molti va avanti. Ora bisogna attendere solo il giudizio di Bruxelles.