Foto: MMC RTV SLO
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La Lega ancora una volta si trova in contrasto con i principali partiti di maggioranza, Forza Italia e Fratelli d'Italia, questa volta sul progetto di riarmo europeo, proprio mentre nelle stesse ore la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ironizza sui leader che "sperano nella trasformazione della Ue in una grande comunità hippie demilitarizzata".

Anche Forza Italia condivide le posizioni della premier, in favore delle scelte europee. "Abbiamo bisogno di costruire, non di sfasciacarrozze", ammonisce il vicepremier Antonio Tajani che avverte il resto del centrodestra: "Siamo leali con il governo, ma non rinunceremo mai alle nostre idee, non piegheremo la testa quando si tratta di difendere i nostri valori".

Ma Matteo Salvini, con l'avvicinarsi del congresso di partito, insiste ancora sul "no alle armi", citando un sondaggio secondo il quale "94 italiani su 100 dicono no all'invio di truppe in Ucraina". "Per la Lega - ribatte Salvini - le priorità sono ospedali, scuole, stipendi e sicurezza degli italiani, non eserciti europei o spese folli e inutili per proiettili e bombe, che allontanano una pace necessaria". Il Carroccio si schiera apertamente dalla parte di Trump, definito "l'unico che sta mettendo in atto una grande operazione di pace nel nostro continente" e contro von der Leyen, accusata di "un atteggiamento totalmente irresponsabile".

Anche Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, concorda però con la linea di Meloni e Tajani, affermando che "rafforzare la difesa europea è necessario per la sicurezza e per scongiurare future crisi".

A gettare acqua sul fuoco il responsabile organizzazione di Fratelli d'Italia, Giovanni Donzelli, giura che la coalizione è "compatta" e che "non c'è stato un solo problema dall'inizio della legislatura", anche se a parte i dossier europei, un ennesimo scontro nella maggioranza si è registrato sulla riforma dello ius sanguinis approvata nel Consiglio dei ministri su proposta di Tajani, con Lega e Noi Moderati che hanno chiesto di aggiustare il tiro in Parlamento. Molti i sindaci di Forza Italia favorevoli al provvedimento, oltre a Flavio Tosi, segretario regionale di Veneto e Trentino Alto Adige che dichiara: "Finalmente diciamo stop alle truffe di chi desidera diventare italiano solo per ottenere un passaporto europeo o altri vantaggi. La cittadinanza è una questione seria, non può essere trattata come un bene in vendita".

Davide Fifaco