La legge di bilancio giunge al Senato, ma i contenuti, anche quelli chiave, sono ancora in discussione nella maggioranza.
Ad alimentare il confronto soprattutto le microtasse inserite nella manovra da 30 miliardi, con un intervento da 23 miliardi per bloccare l'aumento dell'Iva e un ricorso al deficit per 16 miliardi. Molti provvedimenti, su tutti la cosiddetta “plastic tax”, sono al centro di polemiche fra le varie anime della maggioranza di governo, e nonostante le aperture del ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, non manca chi torna a evocare una nuova crisi di governo.
Le puntualizzazioni di Matteo Renzi, che chiede l’eliminazione delle nuove tasse, facendo slittare la riduzione delle imposte sul lavoro, e le pressioni dei 5 Stelle per far partire subito le nuove imposte, che avrebbero anche un effetto deterrente nell’uso della plastica, hanno messo il governo fra l’incudine e il martello, tanto da far parlare nuovamente di elezioni il prossimo giugno, soprattutto nel caso le prossime consultazioni in Emilia Romagna non andassero bene per Pd e 5 Stelle, Matteo Renzi decidesse di lasciare la maggioranza e le divisioni nei 5 Stelle diventassero evidenti.
Lo sconto sulla plastic tax è però soprattutto all’esterno del Parlamento: se da una parte gli ambientalisti sottolineano come sia necessario porre un freno all’uso della plastica per imballaggi (la seconda emergenza planetaria dopo il riscaldamento globale), che verrebbero tassati per un euro al chilo, dall’altra i produttori sottolineano i rischi per l’occupazione un settore strategico per il paese, l’Italia è il secondo produttore di plastica in Europa, e i contraccolpi sui consumatori con gli aumenti di prezzo.
La plastic tax “è una misura giusta per proteggere l'ambiente”, ha detto il leader dei 5 Stelle Luigi Di Maio, attaccando Renzi che, ha aggiunto, prima approva la manovra e poi la critica. Sulla stessa linea anche il segretario Pd, Nicola Zingaretti che ha invitato le forze di maggioranza a un confronto sereno e a evitare le furbizie.
Matteo Salvini intanto si prepara alla battaglia “per cancellare più tasse possibili”. “Se necessario - ha detto – li terremo giorno e notte in Parlamento”.
Alessandro Martegani