È destinata a far discutere a lungo la decisione della procura di Padova che ha impugnato gli atti di nascita di bambini con famiglie omogenitoriali registrati nel comune della città veneta.
Secondo la Procura, “un atto di nascita registrato con due mamme va contro le leggi, e i pronunciamenti della Cassazione”, ed è quindi "illegittima l'indicazione nell'atto di nascita in questione del nominativo" della seconda mamma (non biologica) "quale secondo genitore".
La registrazione di bambini con genitori dello stesso sesso era stata al centro di una circolare del Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, che aveva dichiarato illegittimi questo tipo di atti, provocando la reazione dei sindaci.
Per ora la notifica è arrivata solo a una coppia di donne che aveva registrato l'atto di nascita di una bambina il 30 agosto 2017, quindi ben sei anni dopo, e chiede la "cancellazione" del nome della madre non biologica, e la "rettifica" del cognome attribuito alla figlia.
La coppia, sposata all'estero, ha anche un secondo bimbo, figlio biologico dell'altra coniuge, quasi coetaneo della prima bambina e con lo stesso doppio cognome. Per dibattere la questione è già stata fissata un’udienza in tribunale a novembre, ma intanto la madre biologica della bambina ha già inviato i documenti per l'iscrizione della figlia alla prima elementare con il doppio cognome.
Si tratta però solo di uno dei più di 30 casi esaminati dalla procura e dei quali è stata chiesta l’impugnazione: “Io sono tenuta a far rispettare la legge – ha detto la Procuratrice di Padova facente funzioni, Valeria Sanzari - e con l'attuale normativa non posso fare altro".
Le reazioni però sono state immediate: la famiglia ha ricordato come con un atto simile, notificato sei anni dopo al registrazione, si creino delle ripercussioni sulla vita sociale e sull’identità, e un trauma personale sulla bambina in una fase delicata dello sviluppo” visto che se l’impugnazione fosse accolta ufficialmente non avrebbe più un fratello ed una mamma.
"Sono sereno e convinto delle scelte fatte – ha aggiunto il sindaco di Padova, Sergio Giordani -: dal 2017 trascrivo gli atti di nascita delle bambine e dei bambini figli di due mamme, è un atto di responsabilità verso questi piccoli perché non accetto il pensiero che ci siano bambini discriminati fin da subito, e appena nascono, nei loro fondamentali diritti".
“Parliamo di togliere un genitore legale a minori anche a distanza di 6 anni dalla nascita – ha aggiunto Alessia Crocini, Presidente di Famiglie Arcobaleno -: è un atto vergognoso e indegno di un paese civile – ha aggiunto - incredibile che in una città dove per tutti questi anni nessun certificato era stato impugnato, la cosa avvenga a pochi mesi dalla circolare del Ministro dell'Interno Piantedosi ai Prefetti”.
Alessandro Martegani