La sede dell'Unione degli Istriani di Trieste ha ospitato ieri sera la conferenza di Laris Gaiser intitolata "La disputa tra Lubiana e Zagabria per il Golfo di Pirano". Un'occasione per la platea di venire a conoscenza di una dettagliata serie di precisazioni su quanto accaduto nella disputa tra Slovenia e Croazia di quel tratto di Mare Adriatico che ha seriamente rischiato di aprire una crisi tra i due paesi confinanti.
Relatore della conferenza è stato il professor Gaiser che collabora con l'Università Cattolica di Milano, l'Università della Georgia negli Stati Uniti ed insegna geoeconomia e geopolitica presso l'Accademia Diplomatica di Vienna, oltre ad essere membro del Consiglio di Presidenza dell'Unione Paneuropea Internazionale a Strasburgo. Gaiser, davanti ad una partecipe platea, ha spiegato le ripercussioni che il concordato ha avuto e potrà ancora avere sull'area balcanica, soprattutto in ottica europea, sostenendo la tesi che politicamente la Slovenia si è mossa in modo autolesionista, di fatto decantando una "vittoria" che non corrisponde alla realtà.
Gravi, in questo senso, le colpe della politica slovena, come possiamo sentire dalle parole dello stesso Laris Gaiser: "Sembra che negli ultimi 27 anni i politici sloveni e croati abbiano veramente fatto apposta a voler alzare la tensione tra Zagabria e Lubiana e tra i due popoli. Due popoli che in verità storicamente non hanno mai avuto un conflitto. Eppure, io ho un cugino che ha proprio 27 anni, nato nel 1991, che è convinto che la Croazia sia sempre stato il grande nemico della Slovenia. Ora, chi ha fatto ciò? I nostri politici, con il loro approccio populista ed anche nazionalista, che ci stanno portando verso una fase di destabilizzazione che rischia di essere veramente molto pericolosa per l'intera regione".