Uno dei primi confronti ufficiali con il governo ha confermato l’intenzione di Carlo Bonomi, nuovo presidente di Confindustria, di non usare toni diplomatici con la politica e di considerare il sistema delle imprese centrale nella sopravvivenza del paese.
Bonomi ha espresso la posizione degli industriali italiani nel corso degli Stati Generali a Roma, sottolineando soprattutto gli errori della politica negli ultimi decenni: “L'impegno contro una nuova dolorosa recessione – ha detto - può avere successo solo se non nascondiamo colpe ed errori commessi da tutti negli ultimi 25 anni”. Bonomi ha confermato tutte le critiche delle imprese al governo, a partire dalla gestione della cassa integrazione, che “è stata anticipata in vasta misura dalle imprese”, ai “gravi ritardi per le procedure annunciate a sostegno liquidità”.
Le misure economiche varate in Italia ha fatto capire, si sono rivelate più problematiche di quelle dell'Unione Europea, e manca un piano dettagliato su cui poter discutere.
Soprattutto però da Confindustria è giunta la richiesta di restituzione immediata di quei 3,4 miliardi dovuti dallo Stato alle imprese dopo l’abolizione dell'addizionale provinciale sull'energia elettrica, restituzione confermata anche da una recente sentenza della Corte di Cassazione.
Il governo dunque non incassa l’appoggio incondizionato delle imprese in una situazione a dir poco drammatica per l’economia del paese: lo stesso governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco ha confermato che la pandemia Covid “ha portato a una crisi economica senza precedenti, almeno nella storia recente”, che rischia di far crollare il Pil “del 9 per cento nell’anno in corso, e di circa il 5 per cento l'anno prossimo”.
Una situazione in cui Giuseppe Conte ha assicurato impegno, ma ha anche rinviato al mittente le accuse rivolte alla politica: “Abbiamo l'umiltà di ammettere ritardi ed errori, ma non possiamo rispondere di carenze strutturali di 20 anni” ha affermato il premier, ricordando che il governo ha “messo in campo una risposta vigorosa, con uno scostamento da 80 miliardi” e “già dalla prossima settimana sarà pronto il piano per il rilancio”.
Alessandro Martegani
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