Gli effetti dell'epidemia del virus Covid-19 si stanno facendo sentire anche sulla qualità dell'aria. Dai nuovi dati ottenuti dal satellite Copernicus dell'Agenzia spaziale europea risulta che su tutta Italia vi è una diminuzione dell'inquinamento, più precisamente delle emissioni di diossido di azoto. Il calo è particolarmente notabile in Italia settentrionale, la zona dove con l'aria più inquinata d'Europa; la diminuzione coincide con l'adozione delle misure prese dal governo per limitare la diffusione del Coronavirus. Un dato ancor più positivo se verrà confermato lo studio che le polveri sottili possano essere usate come “vettori” dal Coronavirus e questa potrebbe essere una delle ragioni della rapida diffusione dell'infezione in Pianura Padana. A sostenerlo un gruppo di ricercatori che ha esaminato i dati raccolti dalle Agenzie regionali per la protezione ambientale, confrontandoli con i casi ufficiali di contagio riportati dalla Protezione Civile. Secondo alcuni studi il particolato atmosferico costituisce un substrato che può permettere al virus di rimanere nell’aria in condizioni vitali per un certo tempo, nell’ordine di ore o giorni. A conclusioni simili sono peraltro giunti anche in Cina, nelle zone che hanno subito blocchi al traffico e ad alcune fabbriche, con una sensibile riduzione dell'inquinamento.
Altri effetti della riduzione delle attività nelle città si sono visti, ad esempio, a Venezia ed a Trieste.
Nella città lagunare l'acqua dei canali è tornata limpida; con lo stop agli spostamenti imposto alle persone sono crollate le presenze dei turisti e di conseguenza l'inquinamento causato dalle barche a motore e dagli scarichi dei palazzi è nettamente diminuito, come dimostrato da molte immagini apparse sui social. Sempre sui social negli scorsi giorni era stato condiviso un video girato nei pressi della Stazione Marittima di Trieste dove si poteva vedere un delfino che scorrazzava nei pressi del molo, vista l'assenza di barche in movimento.
Davide Fifaco