Niente telefonate o incontri da dieci giorni, attacchi ripetuti, e l’ombra della crisi di governo dopo le elezioni che si allunga.
Il rapporto fra Matteo Salvini e Luigi di Maio non è mai stato così teso dalla nascita del governo giallo verde, e ora perfino il braccio destro del leader della Lega, il sottosegretario Giancarlo Giorgetti, ammette che, se questo stato di conflittualità fra i due partiti continuasse dopo il 26 maggio, il governo potrebbe non reggere. “Salvini e Di Maio non si parlano – ha detto - si mandano i tweet e le raccomandate”.
Non c’è accordo nemmeno su provvedimenti da discutere al prossimo Consiglio dei ministri. Salvini chiede di dare via libera all’autonomia delle regioni e alla Flat Tax, ma da Di Maio è giunta una secca smentita, e nemmeno il premier Giuseppe Conte sembra poter frenare l’escalation di attacchi, giunti anche a mettere in dubbio la lealtà degli alleati, con Salvini che accusa apertamente i 5 Stelle di puntare a un accordo con il PD dopo le elezioni.
Uno scontro senza esclusione di colpi, che sta avendo effetti anche sui rendimenti dei titoli di Stato.
Salvini ha infatti ipotizzato di superare i vincoli europei, “il 3 per cento del rapporto deficit Pil arrivando al 130-140 per cento di debito”: parole definite "sparate irresponsabili che mettono a rischio l'economia” da Di Maio, E anche il Pd ha reagito.
In effetti lo spread ha ricominciano a salire, superando abbondantemente quota 280 punti, e anche i report di banche come Unicredit e Mps hanno sottolineato come “i Btp sono stati sotto pressione, dopo i commenti di Matteo Salvini sul deficit”.
Alessandro Martegani