Sono ancora tanti i nodi da sciogliere e non poche le tensioni tra i partiti della maggioranza del Conte bis, tra cui il Mes, il reddito di cittadinanza ed in particolare la giustizia.
Italia Viva non vuole il lodo-Orlando, con la riforma della prescrizione. Al tavolo sono stati invitati anche degli esperti nel tentativo di sbrogliare la matassa, ma tra il partito di Renzi ed il vicesegretario del Pd è scontro, con Orlando che ha appunto proposto un "lodo" sulla prescrizione su cui c'è stata una apertura da parte di M5s, mentre da parte di Iv non è stata sciolta la riserva.
Orlando ha proposto che la maggioranza si impegni a portare avanti il ddl sulla riforma del processo penale, che accorcia i tempi dei processi, e che se entro sei mesi non viene approvato allora si metterebbe mano alla prescrizione. Italia viva "non condivide il lodo Orlando: non c'è nessun accordo sulla prescrizione e sul processo penale".
Ampia condivisione invece sui temi della sostenibilità ambientale con la mozione approvata in Senato, e sui temi della scuola con l'esigenza di un rilancio prioritario degli investimenti.
In parallelo al lavoro sui contenuti da inserire nel "cronoprogramma" va ufficiosamente avanti anche quello sull'eventuale squadra di governo, che deve però tenere conto della richiesta del Quirinale di continuità di azione per i ministeri chiave impegnati direttamente nella gestione della crisi sanitaria e del Recovery plan. I nomi dei ministri non rientrano nella trattativa ufficiale e tutti si affrettano a smentire di starci lavorando. Intanto il segretario del Pd Nicola Zingaretti puntella il titolare del Tesoro Gualtieri, dato in bilico.
Osservatore interessato il centrodestra, che continua a dire che se la trattativa tra i partiti di maggioranza dovesse saltare sarebbe meglio "ridare la parola agli italiani", dato che un esecutivo istituzionale o di unità nazionale "è impossibile" perché l'attuale maggioranza e il centrodestra "la pensano all'opposto su tutto". A dirlo è stato il leader della Lega, Matteo Salvini che comunque dichiara di essere ragionevolmente convinto che "alla fine si metteranno d'accordo".
Davide Fifaco