Sono scesi a 5 e sono tutti italiani i dispersi dopo il crollo del seracco sulla Marmolada. Fino a lunedì erano 13: tra i cinque individuati anche il giovane trentino di 30 anni di Fornace, che è stato trasferito dalla terapia intensiva al reparto: non è più, dunque, in pericolo di vita. Rimane invece in intensiva l'altra ferita, una donna di 30 anni.
Sette al momento le vittime accertate, tre identificate e riconosciute dai parenti.
Le ricerche sul ghiacciaio continuano con i droni, che hanno avvistato alcuni indumenti e altri resti, e si sta valutando di usare un radar speciale.
Nel frattempo, sono state tutte ricondotte ai proprietari le automobili che erano parcheggiate a passo Fedaia, sotto la Marmolada. I soccorritori hanno abbinato le vetture ai dispersi e alle persone in vita, non ne rimane nessuna altra da attribuire. Scatta l'allerta anche sul lato opposto delle Alpi: in Val Ferret cresce il rischio di crolli dal ghiacciaio di Planpincieux, sul versante italiano del massiccio del Monte Bianco.
Le condizioni della parte superiore della montagna vengono monitorate costantemente dal personale della Protezione civile della Provincia autonoma di Trento, anche attraverso l'impiego di speciali apparecchiature come gli interferometri ed i radar doppler, che misurano i movimenti della parete ghiacciata.
Per mettere la zona in sicurezza il sindaco di Canazei, Giovanni Bernard, ha emesso un'ordinanza di chiusura che rende la Marmolada off limits. Il provvedimento, che al momento ha una durata indefinita, segue l'ordinanza di chiusura parziale di domenica ed è ritenuto necessario anche per allontanare i curiosi dall'area del disastro.
I cambiamenti climatici sono probabilmente tra le principali cause della tragedia, lo ha sottolineato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha affermato: "La tragedia della Marmolada è un elemento simbolico di quello che il cambio climatico, se non governato, sta producendo nel mondo. Richiede piena collaborazione di tutti sennò non è governato".
Davide Fifaco