“Desidero auspicare che, in occasione della sessione del dialogo Ue-Cina sui diritti umani che si svolgerà a Bruxelles, si possa proseguire in un confronto costruttivo su temi così rilevanti”.
È stato Sergio Mattarella a toccare uno dei punti più delicati, ma anche meno sottolineati nell’agenda della visita in Italia del Presidente cinese Xi Jinping: il confronto sugli accordi commerciali e sulle possibili conseguenze aveva infatti messo in secondo piano un tema richiamato invece dal Presidente della Repubblica italiana.
I due capi di Stato hanno comunque sottolineato i buoni rapporti fra Roma e Pechino: “Con Mattarella c'è stato un “incontro fruttuoso”, ha detto Xi Jinping. Aggiungendo che la Cina “vuole uno scambio commerciale a due sensi”, e che “sono molto importanti anche “i rapporti tra Cina e Ue: guardiamo con favore a una Unione Europea unita, stabile, aperta e prospera”, con la quale, ha detto rispondendo a Mattarella, intendiamo a dialogare anche sul tema dei diritti umani.
L’apertura all’Unione europea sembra voler mitigare le polemiche che hanno preceduto l’arrivo del presidente cinese in Europa: gli Stati Uniti e Bruxelles avevano chiesto a Roma di non siglare il memorandum d’intesa sulla Belt & road Initiative, una serie di linee guida in materia di trasporti, commercio e politiche fiscali, che farebbero dell’Italia un interlocutore privilegiato di Pechino in Europa, ma che continuano a suscitare timori, legati alla possibile ingerenza cinese degli affari interni ed europei, e alle garanzie sul controllo del debito, sulle telecomunicazioni e sui diritti dei lavoratori.
Lo stesso Matteo Salvini si è sganciato decidendo di non partecipare alla cena di gala al Quirinale.
Il Memorandum, che sarà siglato da Xi Jinping e da Giuseppe Conte, è invece stato definito da Mattarella “la cornice ideale per imprese italiane e cinesi”, mentre Conte ha assicurato che l'Italia garantirà la “sicurezza” e la “trasparenza” dei rapporti con la Cina.
Alessandro Martegani