Ha scelto Vo’ euganeo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il primo comune italiano ad essere dichiarato zona rossa e a chiudere le scuole nel corso della pandemia, per riaprire l’anno scolastico.

Il Capo dello stato è giunto in Veneto con la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina per la tradizionale cerimonia di inaugurazione dell'anno scolastico iniziato in gran parte del paese.
Nel corso della mattina si erano aperte le porte delle scuole della penisola per 5 milioni e mezzo di ragazzi e ragazze, ritornati in aula accanto ai loro compagni e professori dopo si mesi di lontananza a causa del lockdown e delle misure anti Covid.
Il rientro è stato scaglionato per cercare di evitare assembramenti, che però si sono verificati a tratti di fronte a molte scuole della penisola.
Le incognite sono ancora molte su un partita definita una priorità dal governo italiano: dalla fornitura dei banchi monoposto e di quelli con le rotelle, all’applicazione delle misure sui tempi di ingresso e uscita, del distanziamento, la misurazione della temperatura, fino alla mancanza di aule e docenti, sottolineata dagli studenti e dai sindacati dei professori nel primo giorno di scuola.
Si calcola che il 20 per cento degli istituti, anche per decisione delle regioni di attendere la prossima settimana quando gli edifici saranno sedi di seggio, non abbiano riaperto, e nella sola Milano mancherebbero più di 5 mila insegnati negli organici.
Bisognerà poi vedere come proseguirà la situazione epidemiologica: i protocolli potrebbero infatti far rimanere a casa intere classi nel caso uno degli studenti o professori presentassero sintomi riconducibili la malattia, con il rischio di un’alternanza con la scuola a distanza. A Monfalcone dopo un caso di positività all’istituto Buonarroti sono stati sottoposti a isolamento fiduciario in attesa dell'esito del tampone 115 studenti appartenenti a 5 classi dell'Istituto.

Alessandro Martegani

Foto: MMC RTV SLO
Foto: MMC RTV SLO