5 giorni: è questo il tempo concesso da Sergio Mattarella alle forze politiche per trovare un accordo su un nuovo governo. Il presidente della Repubblica, al termine della giornata di consultazioni, ha annunciato una nuova serie di colloqui a partire da martedì.
Mattarella, che avrebbe accolto con delusione la poca chiarezza da parte dei leader politici sulla direzione da prendere dopo lo strappo di Matteo Salvini, ha ribadito il dovere di cercare una maggioranza in Parlamento, ma anche la necessità di fare in fretta per non rischiare di arrivare a fine anno senza un governo operativo.
"Il ricorso agli elettori - ha detto - è necessario se il parlamento non è in grado di esprimere una maggioranza di governo. Mi è stato comunicato che sono state avviate iniziative tra partiti, ma ho il dovere di richiedere decisioni sollecite".
"Svolgerò - ha spiegato - nuove consultazioni che inizieranno nella giornata di martedì prossimo per trarre le conclusioni e assumere le decisioni necessarie".
Non c'è quindi molto tempo per trovare un nuovo governo e la palla ora sembra essere in mano al Movimento 5 Stelle, che ieri, dopo aver incontrato il Capo dello Stato, ha elencato dieci punti da affrontare, e in serata ha riunito i suoi parlamentari, ricevendo il mandato di aprire una trattativa con il Pd.
Lo stesso Nicola Zingaretti, segretario del Partito Democratico, ha definito le proposte del Pd e i punti programmatici esposti da Luigi Di Maio "un quadro su cui si può sicuramente iniziare a lavorare", ma le distanze rimangono, in particolare sul taglio dei parlamentari, bandiera dei 5 Stelle, che Zingaretti ha prima escluso e poi legato a una riforma elettorale proporzionale. Una frenata che ha anche attirato sul segretario Pd le ire dei renziani, determinati a evitare le elezioni.
A complicare ulteriormente il quadro c'è anche la posizione di Matteo Salvini, che ha aperto la porta a una riedizione della maggioranza giallo-verde. La proposta non è stata esclusa dai 5 Stelle, che concordano sull'evitare il ritorno alle urne, ma sembrano divisi sull'atteggiamento da tenere verso il Pd.
Una situazione che ricorda quella di un anno fa, quando per formare il governo con la Lega ci vollero tre mesi, ma questa volta il Capo dello Stato non sembra disposto ad attendere.
Alessandro Martegani