Foto: EPA
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Si aggrava la crisi politica in Italia. Dopo i diversi tentativi falliti di trovare una maggioranza, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha messo ieri tutti e tre i poli davanti alle loro responsabilità, articolando tre diverse opzioni. La prima possibilità proposta da Mattarella per uscire dall'impasse è stata quella di dare vita ad un esecutivo "neutrale", "di servizio" che disbrighi le scadenze più importanti fino a dicembre per poi, nel caso non si formi nel frattempo una maggioranza, andare ad elezioni il prossimo anno. La seconda opzione, se mancherà la fiducia del Parlamento, è il voto in autunno, o infine tornare alle urne già il 22 luglio lasciando inevase alcune importanti problematiche del paese, come l'Iva e alcune scadenze in sede europea. In questo caso, la responsabilità di questa scelta è secondo Mattarella chiara e totalmente imputabile al centrodestra e al Movimento cinque stelle, che già da ieri stanno parlando di elezioni estive. In ogni caso, per come si stanno mettendo le cose, non resta che uno scenario possibile. Lo scioglimento al più presto delle Camere con la proposta di un nuovo esecutivo, che nonostante l'appoggio del Colle, è destinato alla sfiducia; e l'immediata indizione di elezioni a fine luglio, con il pericolo di un assenteismo alle urne molto alto visto che molti elettori si troveranno lontano dalle loro località di residenza a causa delle vacanze. Nonostante che Mattarella abbia cercato ti puntare proprio su questo argomento, ad oggi nessuno sembra tirarsi indietro e la campagna, visti i toni di Salvini e Di Maio delle ultime ore, pare già in pieno corso. In realtà da ambo i poli si parla di preoccupazione per il rischio astensionismo, ma per ora nessuno sembra voler cedere, imputando la colpa del voto anticipato al proprio contendente.