Foto: Reuters
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La premier italiana Giorgia Meloni, durante il proprio discorso alla Conferenza dei prefetti e questori d'Italia, ha precisato: "Il governo ha cercato e trovato sul fronte migranti ''soluzioni pragmatiche, non ideologiche che cercano di trovare la risposta ai problemi per tutti. E se questo è stato possibile, è grazie al gioco di squadra''.

"La legalità è una priorità assoluta di questo governo perché senza non si possono garantire i diritti più banali per i cittadini, lo è la lotta a ogni mafia, alla criminalità diffusa e il controllo dell'immigrazione irregolare di massa" ha sottolineato Meloni.

Il presidente del Consiglio ha ribadito la volontà di andare avanti con il modello Italia-Albania, "non solo - ha spiegato - perché crediamo nel protocollo ma anche perché rivendichiamo il diritto della politica di governare e il dovere della politica di assumersi le responsabilità".

Il premier ha poi aggiunto: "Sui flussi migratori l'indicazione dalla maggioranza dei cittadini molto chiara: ci chiedono di fermare l'immigrazione illegale perché l'immigrazione illegale produce insicurezza, mancata integrazione, incapacità di garantire lo stato di diritto e anche perché l'immigrazione illegale di massa è la prima nemica della migrazione legale".

Secondo la premier italiana è fondamentale fare chiarezza' sulle norme relative ai Paesi sicuri ed è importante che la Corte di giustizia europea scongiuri il rischio di compromettere le politiche di rimpatrio, non solo dell'Italia, ma di tutti gli stati membri dell'Unione europea.

I risultati ottenuti anche a livello europeo sulla gestione dei migranti irregolari, sono stati possibili, secondo le parole di Meloni "anche per il gioco di squadra che siamo stati capaci di fare a livello tecnico e politico, grazie al vostro contributo perché senza l'indirizzo politico di un governo è condannato a essere lettera morta".

Anche il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, era presente all'evento ed ha fornito alcuni dati: "Dal 2022 ad oggi, per il terzo anno di fila, si è registrato un aumento delle espulsioni del 15-20%, l'anno scorso ci sono stati 1.300 espulsi in più, che significano 1.300 potenziali fattori di insicurezza per i nostri cittadini", ha rilevato il ministro, che ha aggiunto come gli sbarchi siano stati ridotti del 60% grazie agli accordi internazionali siglati dall'esecutivo.

Davide Fifaco