"Sono rimasta basita di fronte alla sentenza del giudice di Catania, che con motivazioni incredibili ("le caratteristiche fisiche del migrante, che i cercatori d'oro in Tunisia considerano favorevoli allo svolgimento della loro attività") rimette in libertà un immigrato illegale, già destinatario di un provvedimento di espulsione, dichiarando unilateralmente la Tunisia Paese non sicuro (compito che non spetta alla magistratura) e scagliandosi contro i provvedimenti di un governo democraticamente eletto".
Lo scrive sui social la premier italiana Giorgia Meloni, contestando la sentenza del giudice di Catania che ha rimesso in libertà un immigrato fermato in base alle norme dell'ultimo decreto varato dal governo.
Un attacco diretto, quello della presidente del Consiglio, che scrive ancora: "Non è la prima volta che accade e purtroppo non sarà l'ultima. Ma continueremo a fare quello che va fatto per difendere la legalità e i confini dello Stato italiano. Senza paura".
Parole forti e di grande contrapposizione tra l'esecutivo e la magistratura, usate anche da altri esponenti del governo nei confronti della decisione del giudice catanese, tanto che arriva la risposta, altrettanto dura, della segretaria del Pd, Elly Schlein: "Giorgia Meloni la smetta di alimentare lo scontro istituzionale che danneggia il Paese. La smettano di cercare un nemico al giorno per nascondere le proprie responsabilità. Se cercano responsabili del disastro sull'accoglienza si guardino allo specchio: è la destra che scrive leggi palesemente incostituzionali e poi se la prende con i giudici che fanno il loro lavoro. È la destra che ha messo la firma su tutte le leggi che hanno prodotto questo caos, come la Bossi-Fini che alimenta l'irregolarità, è sempre la destra che non ha mai contrastato il regolamento di Dublino lasciando l'Italia più sola, per allearsi con Polonia e Ungheria che di solidarietà non ne vogliono sapere".
Oltre che il magistrato catanese, Meloni contesta anche gli altri Paesi europei, a partire dalla Germania, con cui da giorni si è aperto lo scontro.
"Tutto diventa molto più difficile se nel frattempo altri Stati lavorano nella direzione diametralmente opposta, e se perfino un pezzo di Italia fa tutto il possibile per favorire l'immigrazione illegale. E non parlo solo della sinistra ideologizzata e del circuito che ha i propri ricchi interessi nell'accoglienza", dichiara la premier.
Davide Fifaco