In Italia quasi due milioni di tonnellate di cibo finiscono ogni anno nella spazzatura. Il dato emerge da un’elaborazione della Coldiretti sui dati forniti da Waste Watcher international (Osservatorio internazionale su cibo e sostenibilità), e riportata dall’Agenzia Dire, in occasione della Giornata mondiale dell’Alimentazione recentemente promossa dalla Fao.
Secondo lo studio, sulla penisola quasi 1,8 miliardi di chili di cibo vengono gettati con pesanti ripercussioni sull’ambiente e sull’economia: fra le maggiori responsabili dello spreco ci sono le famiglie, seguite dalla grande distribuzione, dalle industrie e le campagne. Fra gli articoli maggiormente gettati ci sono la frutta e la verdura, più soggette a deterioramento, anche perché spesso giungono da lontano e vanno a male rapidamente.
Proprio per questo la Coldiretti consiglia di preferire produzioni a chilometro zero, che riducono l’impatto ambientale del trasporto e, essendo più freschi e non sottoposti a refrigerazione prolungata, durano più a lungo: si calcola che le vendite di alimenti a chilometro zero taglierebbero del 60 per cento lo spreco alimentare.
Coldiretti ha anche elaborato una serie di regole per evitare gli sprechi, come fare la lista della spesa e procedere ad acquisti ridotti e ripetuti nel tempo, in modo da acquistare solo quello che ci serve e che prevediamo di consumare; leggere attentamente la scadenza sulle etichette; verificare quotidianamente il frigorifero e posizionare i cibi correttamente; scegliere frutta e verdura con il giusto grado di maturazione e seguire la stagionalità.
Fra i consigli anche la riscoperta di ricette che sfruttano gli avanzi, e che hanno assoluta dignità e tradizione, come il risotto al salto, le polpette di lesso, o la zuppa parmentier, e l’abitudine di chiedere la “doggy bag” al ristorante.
Alessandro Martegani