"Io ti consiglierei di rimanere a casa, stiamo come i pazzi, 160mila famiglie sono senza reddito di cittadinanza, senza spesa. Sei sicura che tornerai a casa?" E' quanto si legge in un post su Facebook di una donna casertana, residente a Napoli, che ha aperto la strada a una serie di commenti e minacce contro la premier sulla bacheca virtuale, culminati con auguri di morte. A destare preoccupazione è anche quanto scrivono alcuni utenti, che invitano le persone a esprimere il disagio con "qualche ammaccatura", in modo che la premiere si possa rendere conto dei danni compiuti con l'abolizione del reddito di cittadinanza. E nei giorni scorsi Napoli è stata teatro di manifestazioni molto partecipate e anche tese a favore dell'istituto giuridico a sostegno delle categorie sociali più fragili, un reddito che verrà sospeso a partire dal prossimo venerdì. Un malcontento espresso sui social nei confronti di Meloni che è motivato dalle condizioni di precariato, sociale ed economico, come dimostrano gli abusi, che caratterizzano quelle zone.
Solidarietà alla premier è stata espressa da tutto l'arco politico, a partire dalla segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, che ha definito intollerabili le minacce di morte, che "non devono trovare alcuno spazio in una democrazia". Governo e maggioranza hanno fatto subito quadrato intorno a Meloni, che ha affidato la sua risposta sempre ai social. "Ringrazio quanti hanno espresso vicinanza in merito alle minacce ricevute in vista della mia visita a Caivano", ha scritto la presidente del Consiglio, per poi ribadire l'intenzione di fare visita ai tanti cittadini che chiedono sicurezza e la possibilità di un futuro migliore per i propri figli. "Nella lotta alla criminalità organizzata questo Governo non farà passi indietro", ha scritto Meloni.
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