Il mancato aggiornamento del piano pandemico, ma in generale la gestione di questo lungo periodo contraddistinto dalla pandemia: sono questi i punti contestati al ministro italiano della salute Roberto Speranza, che questa mattina è intervenuto in aula nel corso del dibattito su tre mozioni di sfiducia a suo carico, presentate da Fratelli d’Italia, dal senatore Gianluigi Paragone, leader di Italexit, e dal senatore Mattia Crucioli di Alternativa C'è, gli ex 5 Stelle.
Visto i numeri in aula, la maggioranza ha affrontato la seduta senza eccessivi patemi, ma le mozioni hanno fatto ulteriormente salire la tensione fra le forze di governo che solo ieri avevano faticosamente raggiunto un accordo sul coprifuoco, con la Lega, e anche Italia Viva, che chiedono di ridurre, se non di rimuovere, il blocco agli spostamenti di notte.
La mozione s’innesta anche in una sorta di duello a distanza fra Fratelli d’Italia, unica forza di centro destra all’opposizione, e la Lega che, pur essendo entrata nel governo, rimane molto scettica su alcuni provvedimenti, con una posizione vicina al partito di Giorgia Meloni. Lo stesso Salvini alla vigilia non aveva dato garanzie sul voto alla mozione, affermando di volerci pensare.
In aula però Speranza ha difeso il suo lavoro in questi mesi difficili, e i risultati raggiunti dalla gestione italiana dalla pandemia, accusando le forze che hanno presentato la mozione e quelle, come la Lega e Italia Viva che lo contestano, di dividere il paese su un tema universale come la tutela della salute e la lotta alla pandemia: "Non dobbiamo mai dimenticare - ha detto - che il nemico è il virus, e che occorre essere più uniti che mai nel combatterlo resistendo alla tentazione di trascinare la pandemia su di un terreno improprio. È con amarezza che vedo, nelle ultime settimane, prevalere invece lo scontro politico, spesso anche alimentando un linguaggio di odio che non può mai essere accettato".
Speranza ha anche fornito dati per spiegare l’alto numero di morti registrati nel paese, legato, ha detto, all’alto numero di persone anziane presenti sulla penisola, molte con malattie croniche, così come l’aumento dei numeri di positivi, legato all’aumentare dei test effettuati nella seconda parte della pandemia. Il tasso di letalità però, ha aggiunto, è in linea con quello degli altri paesi europei.
Alessandro Martegani