A due settimane dal voto la campagna elettorale è entrata nel rettilineo finale. Con lo stop per la diffusione dei sondaggi con le intenzioni di voto, il campo è libero da ogni tipo di condizionamento per i partiti.
Nel centrodestra il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha detto che nella coalizione ci sono partiti e linguaggi diversi, che rappresentano una ricchezza perché espressi in un rapporto sincero. Berlusconi ha cercato così di appianare le divergenze emerse in queste ore fra Giorgia Meloni e Matteo Salivni sullo scostamento di bilancio. Impegnati in un confronto a distanza ieri con la platea di Confcommercio, la leader di Fratelli d'Italia è stata molto cauta sulla spesa pubblica, mentre il segretario della Lega ha ribadito l'idea di aumentare il debito per 30 miliardi per far fronte al caro-bollette. Nel suo comizio odierno a Trento, comunque, Meloni ha rivendicato con orgoglio il fatto che una destra che si sta allargando ai conservatori è la prima coalizione in Italia. Paradossalmente, la sua preoccupazione è il lieve, ma costante calo del Partito Democratico negli ultimi sondaggi. Perché quei voti difficilmente saranno assorbiti dal centro-destra, come testimoniano i progressi di Terzo Polo e Movimento 5 Stelle, che stanno rosicchiando punti a Lega e Forza Italia. Il timore è che si stiano creando le condizioni per alleanze a geometria variabile.
Valerio Fabbri