“Se mio figlio mi dicesse di essere gay? Accetterei con dispiacere la notizia. Perché credo che una persona come me, eterosessuale, voglia che il figlio gli assomigli. Ma se non succede, pazienza”. Una frase a dir poco discutibile sulla quale si stanno scatenando le polemiche, perchè a pronunciarla è stata la seconda carica dello Stato, il presidente del Senato italiano Ignazio La Russa, in un’intervista rilasciata a Francesca Fagnani, che andrà in onda nel programma Belve questa sera su Rai 2.
Un figlio omosessuale “sarebbe un figlio che non mi assomiglierebbe. Sarebbe come se fosse milanista, è un paragone preciso quello che faccio”, ha spiegato il presidente del Senato, noto tifoso nerazzurro. Sempre nella stessa occasione, non pago di questa uscita, ha commentato che "Il livello estetico delle donne nel centrodestra è diminuito e aumentato il livello della qualità. La parità in politica non si ottiene con le quote rosa", ha concluso ma, "si otterrà quando una donna grassa, brutta e scema rivestirà una carica importante. Perché ci sono uomini grassi, brutti e scemi che ricoprono ruoli importanti".
Pronta la risposta sui social del deputato del Pd Alessandro Zan (padre del disegno di legge contro l’omotransfobia affossato nella scorsa legislatura) che ha commentato su Twitter che "avere un padre con i busti di Mussolini in camera da letto è sempre un dispiacere”, riferendosi ad un'intervista televisiva del passato nella quale La Russa aveva mostrato un busto del Duce che conservava gelosamente a casa.
In mattinata il presidente del Senato si è difeso così dalle polemiche: “Leggo di tante critiche che vengono da chi non ha neanche visto il programma, visto che va in onda stasera, senza capire il contesto. A una domanda specifica ho risposto che avere un figlio gay sarebbe un piccolo dispiacere, ma non un problema. Poi mi è capitato sul serio: uno dei miei figli andava allo stadio a vedere il Milan, e per me è stato un piccolo dispiacere, nulla di più”.
Barbara Costamagna