"Quando un serial killer cerca di convincere la comunità internazionale che rispetta le convenzioni internazionali, per legalizzare l'uccisione di civili. dove possono andare!!!" queste le parole di Patrick Zaki sul premier israeliano Netanyahu che hanno causato polemiche ed escluso il ricercatore egiziano da alcuni impegni pubblici e televisivi ai quali in precedenza era stato invitato.
Dopo gli appuntamenti a 'Che tempo che fa' e all'Arsenale della pace di Torino, anche la sindaca di Brescia, Laura Castelletti, ha revocato l'invito in città al ricercatore egiziano per la giornata inaugurale del Festival della Pace di novembre. "È divisivo" è la motivazione.
Inoltre, è cambiata anche la location della presentazione di "Sogni e illusioni di libertà", il libro scritto da Zaki. Il Salone del Libro di Torino non farà più la presentazione al Sermig, ma all'Hiroshima Mon Amour, il 17 ottobre.
Il Sermig aveva ritirato la disponibilità “per non alimentare ulteriori polemiche”, come ha precisato in una nota Annalena Benini, neodirettrice del salone del libro, che aggiunge: “Sono in disaccordo con alcuni commenti di Patrik Zaki ma non per questo riesco a immaginare di togliere la parola alla presentazione di un libro. Rispetto gli impegni presi con gli editori e non dispongo della libertà d'opinione altrui”.
Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, esprime perplessità sull'opportunità di confermare la presenza del ricercatore egiziano, ma sottolinea di non voler interferire in alcun modo con le decisioni di Benini, mentre è più duro Stefano Allasia, presidente del consiglio regionale del Piemonte che definisce "un ostinato autogol" la scelta dei dirigenti del Salone del Libro.
Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo dichiara invece: "Il Salone deve essere libero e indipendente di assumere le decisioni che ritiene di assumere, valutandone l'opportunità e assumendosene la responsabilità. E questo a prescindere dalla condivisione o meno delle stesse da parte dei partiti".
Davide Fifaco