Difesa della famiglia basata sul matrimonio fra uomo e donna, lotta all'aborto e all'omosessualità: sono i cardini dei lavori del Congresso mondiale delle famiglie, aperto oggi a Verona.
L'evento, appoggiato dalla Lega, e in un primo tempo anche dal governo italiano, ha diviso la stessa maggioranza, con i 5 Stelle che hanno chiesto e ottenuto il ritiro del patrocinio governativo.
A creare polemica la presenza nella lunga lista di relatori della tre giorni, accanto a tre ministri, Lorenzo Fontana della famiglia, Marco Bussetti dell'istruzione e Matteo Salvini, e due governatori leghisti, Luca Zaia del Veneto e Massimiliano Fedriga del Friuli Venezia Giulia, di esponenti del cattolicesimo e cristianesimo radicale, come Silvana De Mari, medico che ha sostenuto una correlazione tra omosessualità e satanismo, Lucy Akello, parlamentare ugandese a favore di leggi contro l'omosessualità, o il rappresentante della chiesa ortodossa russa Dimitri Smirnov, che ha definito l'aborto "un assassino dei propri figli".
I primi interventi non hanno deluso le attese, come quello di Massimo Gandolfini, leader del Family day che ha ricordato come "In Italia, dal 1978 a oggi, siano stati uccisi sei milioni di bambini con l'aborto, e come ""Da un'unione donna donna e uomo uomo, non nasca una vita, per cui non possono essere genitori."
Qualche frenata è giunta però dagli esponenti nazionali della Lega. Zaia ha definito l'omofobia una patologia, difendendo il diritto di scelta, e Matteo Salvini ha escluso una ridiscussione delle norme sull' aborto o sul divorzio.
Molto più critica invece la posizione del centro sinistra, che accusato l'evento di voler relegare la donna a un ruolo marginale e discriminare la comunità Lgbt, ma anche del Movimento 5 stelle. " Per quanto ci riguarda - ha detto la ministra della salute Giulia Grillo - è una manifestazione fortemente ideologizzata, chiaramente di estrema destra".
A Verona sono in programma una ventina di manifestazioni di protesta nel fine settimana, in attesa della marcia della famiglia in programma domenica pomeriggio, mentre la stessa Chiesa invita al dialogo: "Auspico - ha detto il vescovo di Verona, Giuseppe Zenti che ha portato il saluto del Papa al Congresso - che non ci siano contrapposizioni".
Alessandro Martegani