Alla manifestazione a Roma contro l'autonomia differenziata in prima linea centinaia di amministratori campani ma non solo, guidati dal governatore Vincenzo De Luca. Una manifestazione istituzionale a cui hanno aderito l'Anci, tutte le forze del centrosinistra campano, i consiglieri dei 5 Stelle che in Regione sono all'opposizione, la rete dei sindaci Recovery Sud ed i sindacati. Presente anche il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, ma non quello di Napoli, Gaetano Manfredi, che ha inviato un assessore in rappresentanza del comune.
De Luca ha dichiarato: "Schlein ha detto che l'autonomia penalizza il Sud? L'autonomia differenziata non penalizza il Sud, lo calpesta e lo offende. Meloni deve chiedere scusa perché questi fondi erano destinati in primo luogo al Sud, e gli accordi di coesione andavano fatti innanzitutto con le regioni del Sud invece che con tutte le regioni del Nord. Se pensa che la dignità del Sud sia in vendita si sbaglia; la manifestazione di oggi serve a ricordare a Giorgia Meloni e a tutti che la dignità del Sud non è in vendita, quindi, chiede scusa perché sta bloccando risorse essenziali per creare lavoro", che ha poi aggiunto: "Entro la settimana prossima si firmi il patto di coesione. Non aspetteremo altro tempo".
Dopo il suo intervento, il governatore campano ha guidato un corteo dei sindaci diretto verso Largo Chigi, ed in particolare verso il Ministero per gli Affari europei e le politiche di coesione. A quel punto però la manifestazione è stata bloccato dalla polizia e dopo le proteste di De Luca è ripartita verso il Palazzo del Governo. Anche in questo caso nuovo ed acceso scontro tra il presidente della Campania e i funzionari di polizia.
Ma è la stessa premier Giorgia Meloni a rispondere a De Luca: "Devo ringraziare i presidenti di regione" sul lavoro sui fondi di coesione: "tutti hanno capito il senso di quello che stiamo facendo, c'è stata una enorme collaborazione, tutti sono collaborativi salvo uno che non è molto collaborativo allo stato attuale. Rispetto per carità, neanche mi stupisce troppo, se si va a guardare il ciclo di programmazione 2014-2020 risulta speso il 24% della spesa, se invece di fare le manifestazioni ci si mettese a lavorare forse si potrebbe ottenere qualche risultato in più" ha concluso il Presidente del Consiglio.
Davide Fifaco