Giorgia Meloni ed Elly Schlein potrebbero incontrarsi per trovare un accordo su come aumentare la busta paga dei lavoratori italiani. La prudente più che timida apertura della premier, comparsa sabato sui quotidiani italiani e non smentita da Palazzo Chigi, è stata prontamente raccolta dalla segretaria del Partito Democratico, disponibile a incontrare Meloni già domani mattina.
Sul tema la politica ha in cantiere due proposte: salario minimo o taglio del cuneo fiscale? Come prevedibile la prima è riconducibile al campo progressista, mentre la seconda proposta fa più gola al campo conservatore, ora al governo. E nelle scorse settimane alla Camera è andato in scena uno scontro che, con ogni probabilità, è un anticipo di quanto accadrà in autunno, quando sulla manovra economica centrosinistra ed esecutivo si giocheranno buona parte della campagna per le elezioni europee, in programma a marzo 2024.
Per una volta le opposizioni hanno presentato un fronte compatto: la paga minima oraria a 9 euro lordi, pur consapevoli che è un binario morto. Allo stesso tempo il governo ha provato a prorogare il taglio del cuneo fiscale, ma nei conti pubblici non ci sono fondi sufficienti per renderlo strutturale.
Con il taglio del cuneo fiscale, Matteo Renzi nel 2014 vinse le elezioni europee, portando il Partito democratico al record del 40%. Lo schema può ripetersi quest'anno a favore della maggioranza, ma lo scoglio della legge di bilancio autunnale è difficile da superare.
Un anticipo della politica autunnale, all'insegna del vorrei ma non posso, nell'auspicio, però, come ha scritto su Twitter il leader di Azione, Carlo Calenda, di "sospendere le polemiche per provare a fare insieme qualcosa di utile per l'Italia", con buste paga più pesanti per i lavoratori.
Valerio Fabbri