“È motivo di grande soddisfazione vedere che questo percorso che ci sta portando verso GO!2025, capitale europea della cultura Nova Gorica-Gorizia venga affrontato anche in sede universitaria” lo ha detto il professore dell’Università di Trieste, Diego Abenante “e’ la rappresentazione concreta e fisica dei risultati che si possono raggiungere in questo territorio grazie alla collaborazione tra enti diversi”. Abenante ha poi ricordato lo storico impegno dell’Ateneo triestino nel rafforzamento dei legami transfrontalieri e nel consolidare il ruolo attivo dell’Università nel contesto territoriale. Il sindaco di Nova Gorica, Samo Turel, ha invece espresso il desiderio che le iniziative proseguano anche dopo la fine del progetto, “mi auguro in futuro si parli di più di sfide future invece di portare alla luce tematiche di 80 anni fa”, “nonostante un passato difficile, mano nella mano siamo riusciti a coinvolgere le istituzioni e a consolidare la cooperazione", ha spiegato il sindaco di Nova Gorica rivelando che con il collega italiano Rodolfo Ziberna, condividono l’utopica idea di creare un giorno una zona economica speciale. Il docente di diritto pubblico comparato e dell’Unione europea all’Università di Trieste, Robert Louvin ha invece sottolineato che l’importanza delle regole comuni è un cantiere tuttora aperto che, se portato a termine potrà abbattere molti ostacoli. “Lavorare in un clima di simbiosi, nell’essere diversi, ma nel massimo rispetto reciproco e nella convivenza è la soluzione è la chiave della visione simbiotica", ha detto Louvin. Il sociologo dell’ambiente e del territorio, Moreno Zago ha parlato di questo contesto transfrontaliero utilizzando il termine di isonopoli, definizione che considera il territorio integrato “che parte dal basso e si espande in un sistema integrato”, Zago ha poi parlato di 4 possibili scenari che potrebbero presentarsi a termine di GO!2025
“Ci sono due scenari più pessimisti, più negativi, che concernono una sorta di ripiegamento delle città transfrontaliere sul locale delle città interessate ovviamente dal dall'evento di GO2025. E quindi in qualche modo le due amministrazioni tornano a dare priorità a delle politiche, delle esperienze, dei progetti locali. L'altro scenario, ancora in qualche modo negativo, è quello che vede una collaborazione limitata tra le città manca ancora una visione strategica condivisa nel lungo periodo. Qualcosa quindi che faccia riflettere sul dopo. Due scenari positivi riguardano da un lato il potenziamento economico e l'innovazione culturale, cioè l'eredità di GO 2025 non si limita quindi alla cultura, ma diventa catalizzatore di una trasformazione economica basata proprio sull'innovazione, sull'industria creativa, sull'industria culturale. Il quarto scenario, quello più positivo, riguarda invece una crescita sinergica, in questo caso le le città raggiungono il loro massimo potenziale, la capitale europea della cultura diventa punto di partenza per una cooperazione ancora più strutturata e di lungo periodo e le città sviluppano un piano strategico congiunto per creare un vero e proprio ecosistema culturale transfrontaliero”.
Dionizij Botter