Approderà fra oggi e domani al Consiglio dei ministri il Piano nazionale di riforma per rilanciare l’economia del paese.
Il provvedimento, che dovrà essere inviato a Bruxelles per ottenere il sostegno da parte del Recovery Fund, indica le linee del Piano di Rilancio che l'Italia metterà a punto a settembre: fra le misure annunciate "l’alleggerimento della pressione fiscale con una riforma complessiva della tassazione diretta e indiretta" in particolare a favore dei redditi medi e le famiglie con figli”. Alcune misure, come la fine delle aliquote ridotte alle fonti fossili, puntano ad avviare il paese verso una maggiore sostenibilità ambientale.
Il ministro dell’economia Roberto Gualtieri, anticipando alcuni contenuti del piano, ha assicurato che non ci saranno nuovi condoni, misure che, ha detto, “generando aspettative circa la loro reiterazione, riducono l'efficacia della riscossione delle imposte”.
L’altro capitolo riguarda poi l’incremento della spesa pubblica per la ricerca e per l'istruzione, per circa sette miliardi in tre anni, ma la maggior parte della spesa sarà destinata al finanziamento di progetti di ricerca che perseguano obiettivi di sostenibilità ambientale e digitalizzazione e che contestualmente abbiano un rilevante effetto sull'incremento della produttività”. Previsti interventi anche a favore delle famiglie e un ampio piano d’investimenti pubblici.
Il tutto dovrebbe essere sostenuto dai 173 miliardi di euro che arriveranno dal Recovery fund, e il ministro Gualtieri ha anche sottolineato come occorra fare presto: Il governo è intervenuto in questi mesi per "contrastare i devastanti effetti economici dell'epidemia COVID-19" e ora "non vi è tempo da perdere" per evitare "una fase di depressione economica".
Sul piano pesano però le divisioni interne al governo in particolare sul ricorso al Fondo Salvastati, uno strumento che potrebbe dare un sostegno immediato al paese ma non convince il Movimento 5 stelle che teme un’eccessiva influenza di Bruxelles sulle politiche economiche italiane, e chiede che i fondi vengano concessi senza condizioni. Una partita da cui potrebbero dipendere anche le future alleanze fra Pd e Movimento 5 stelle alle prossime elezioni regionali.
Alessandro Martegani