Foto: Reuters
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Matteo Renzi ha decisamente stroncato il Recovery plan annunciato da Giuseppe Conte, definendolo un "collage raffazzonato senz'anima". Il leader di Italia Viva ha proposto un contro-piano che sembra voler liquidare il premier, con quest’ultimo che non vuole cedere alle richieste di Renzi. La posizione del Presidente del Consiglio è inoltre condivisa anche dal Movimento 5 Stelle.

Italia Viva ha avanzato a Conte la richiesta della rinuncia alla delega ai Servizi segreti, allo ius culturale per gli universitari stranieri ed al Mes. La maggioranza ha rilanciato con alcune contro-proposte.

In questi giorni sono previsti degli incontri in preparazione di una riunione plenaria con tutti i partiti di maggioranza. Successivamente, probabilmente nella prima settimana di gennaio, Conte convocherà il Consiglio dei ministri sul Recovery. In caso di un'intesa non è escluso si arrivi ad un accordo di governo con un rimpasto "pilotato", in modo da evitare una crisi con esiti imprevedibili. Senza l'intesa è probabile che la minaccia di Renzi di ritirare Italia Viva, si avveri. Per il momento alcune voci parlano dell'eventualità che lo stesso Renzi oppure Ettore Rosato entrino nel governo.

Non si esclude nemmeno un cambio al Viminale, che andrebbe a Luigi Di Maio o ad un rappresentante del Pd, partito che però continua a sostenere che l'unica alternativa a questo governo sono le elezioni.

Osservatore speciale della situazione è il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. All'interno del parlamento si vocifera che il capo dello Stato ritiene di difficile applicazione la nascita di un terzo governo Conte che passi dalle dimissioni del premier e dalle consultazioni per un nuovo esecutivo. Più praticabile la situazione che vede alcuni cambi nella squadra di governo con un rimpasto per poi chiedere una nuova fiducia al Parlamento.

Intanto Liberi e Uguali ha presentato alcune osservazioni sul Recovery plan, su tutte il fatto che i 9 miliardi destinati alla Sanità siano del tutto insufficienti e che vanno pensati degli investimenti cospicui sull'ecologia.

Davide Fifaco