Italia. Lo spread oscilla ancora attorno ai 300 punti, dopo la chiusura di ieri a 295. Intanto il presidente dell'Inps, Tito Boeri, lancia l'allarme pensioni: quota 100 farebbe crescere il debito di 100 miliardi. Sulla manovra però il Governo va avanti, e per il vicepremier Matteo Salvini non ci sarà la necessità di nessuna patrimoniale né di prelievi sui conti correnti.
Il presidente dell'Inps, Tito Boeri, ha lanciato quindi un allarme sulla manovra prevista dal Governo italiano riguardo alle riforme pensionistiche. Secondo Boeri "introdurre nel sistema previdenziale la quota 100 con un minimo di 62 anni di età e 38 di contributi insieme allo stop all'indicizzazione alla speranza di vita per i requisiti contributivi nella pensione anticipata porta a un incremento del debito pensionistico destinato a gravare sulle generazioni future nell'ordine di 100 miliardi".
Il presidente ha inoltre precisato che il ripristino di quota 100 premia gli uomini ed i dipendenti pubblici, ma penalizza le donne ed i giovani, premiando, in un caso su tre, persone che hanno un trattamento pensionistico superiore a quello medio degli italiani.
Secondo le valutazioni dell'Inps il risparmio che potrebbe arrivare dal disegno di legge sulle pensioni d'oro sarebbe inferiore a 150 milioni e riguarderebbe una platea di circa 30.000 persone. Boeri sottolinea che si raggiungerebbe questa riduzione della spesa pensionistica solo se il taglio sulle pensioni superiori a 90.000 euro annui, facesse riferimento all'intero reddito pensionistico e non alle singole pensioni.
Intanto il premier Giuseppe Conte e i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini continuano a fare asse per difendere a spada tratta le misure da inserire nella manovra, dicendosi convinti che lo spread non andrà fuori controllo. La strategia, nel caso il Paese dovesse finire sotto attacco sul fronte finanziario, sarebbe quella di dilazionare le misure. Alleggerire il peso sui conti pubblici per il 2019, far partire 'quota cento' e reddito di cittadinanza più in là di qualche mese, probabilmente con tempistiche vicine alle elezioni europee.